Rapporti di lavoro

Il tassello mancante delle politiche attive

di Alessandro Rota Porta

A quasi tre anni dall’emanazione dei decreti attuativi del Jobs act, il puzzle delle disposizioni attuative è ancora incompleto: infatti, mancano all’appello diverse misure in materia di politiche attive e di collocamento mirato ma ci sono dei “buchi” anche nell’ambito delle semplificazioni che dovevano essere adottate, così come sul riordino degli incentivi sulle assunzioni. Purtroppo, il mancato completamento del disegno tracciato dai decreti delegati della legge 183/2014 risulta così monco di tasselli importanti.

Ma andiamo con ordine, partendo dall’ostacolo, forse, più importante, ossia la mancata regolamentazione delle politiche attive: con riferimento a questo punto, non hanno ancora visto la luce i decreti ministeriali previsti dall'articolo 7, del Dlgs 22/2015 e dall'articolo 17, del Dlgs 151/2015.

Il primo è finalizzato a definire le misure conseguenti all'inottemperanza alle azioni di politica attiva: peraltro, questo provvedimento è ancorato all’emanazione di un altro decreto, quello che deve disciplinare la nozione di offerta di lavoro congrua (ai sensi dell'articolo 25, del Dlgs 150/2015), sebbene l’Anpal (l’agenzia che governa le politiche attive) si sia già mossa su quest’ultimo aspetto.

In merito al secondo, anche questo Dm è fermo al palo e dovrebbe istituire la banca dati delle politiche attive: nella pratica è un progetto al quale sta lavorando l’Anpal.

Più fortunata è la sorte del decreto ministeriale richiesto dall’articolo 2, del Dlgs 150/2015, volto alla definizione degli indirizzi generali in materia di politiche attive del lavoro e dei livelli essenziali delle prestazioni, oltre alle linee di indirizzo triennali e annuali, riconducibili al consolidamento della rete dei servizi per il lavoro e alla completa implementazione del suo sistema informativo unitario per lo scambio di informazioni tra Stato, Regioni e Inps. Per questo provvedimento, che ha già ricevuto il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni, si attende la firma del ministero del Lavoro, per la definitiva pubblicazione.

Passando al collocamento dei lavoratori disabili, restano ancora inattuati i decreti previsti dagli articoli 1 e 8 del Dlgs 151/2015, rispettivamente attesi per definire le linee guida in materia e la banca data del collocamento mirato.

È stata, invece, rinviata – per la seconda volta – da parte della legge di bilancio 2018, al prossimo anno, l’emanazione del decreto del Lavoro istitutivo del Libro unico (Lul) telematico.

Infine, ma non per importanza, va segnalata l’attuazione solo parziale del riordino degli incentivi in materia di assunzione: un obiettivo mai realizzato completamente, che viene da lontano (legge 247/2007) ma che il Dlgs 150/2015 ha regolato in modo sommario rispetto alla portata della delega contenuta nella legge 183/2014, mirante, appunto, a razionalizzare tutto il sistema delle agevolazioni alle assunzioni esistenti.

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