Rapporti di lavoro

Per Microsoft niente orari contano solo gli obiettivi

di Cristina Casadei

Empowering every people and organization on the planet to achieve more. Il badge dei mille collaboratori italiani di Microsoft, divisi tra la sede milanese dove sono basate circa 700 persone e quella di Roma a cui fanno riferimento le rimanenti altre, ricorda continuamente la mission a cui chi lavora per la multinazionale è chiamato a collaborare. Niente più tornelli, il badge serve per aprire le porte, per azionare la fotocopiatrice o per oscurare i vetri di alcune sale riunioni. Non più per registrare l’orario di lavoro che ognuno può gestire come crede 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In maniera responsabile, ma questo è scontato in un gruppo dove il mindset conta più della cassetta degli attrezzi con cui si arriva.

Mediamente, per metà dell’orario, i collaboratori di Microsoft lavorano in una sede diversa che può essere da casa o da altro luogo adatto al raggiungimento degli obiettivi. Qui non importa dove sei ma quello che fai. E il tuo manager sa sempre quello che stai facendo, assicurano. Ogni trimestre si apre con una valutazione dei task insieme al proprio responsabile che quasi sempre corre nell’etere: almeno la metà dei collaboratori italiani fa riferimento a un manager basato all’estero. Questo consente di verificare che gli obiettivi passati siano stati raggiunti e il lavoro sia correttamente impostato per quelli futuri. La produttività si misura eccome e si misura non solo nella sua dimensione individuale, ma anche in quella collettiva in modo da condividere eventuali progetti già realizzati e da far lavorare insieme le diverse funzioni. Nei risultati c’è anche la valutazione di quanto ognuno ha contribuito al successo dell’altro perché il lavoro in team ha di per sé un valore molto forte qui. La generazione dei millennials si presenta numerosa sotto forma di pioggia di candidature. Di questa multinazionale piace non solo la prospettiva di poter vivere nel futuro ma anche la possibilità che offre di lavorare in team e poter trovare un equilibrio vita lavoro.

Quel senso di trasparenza, pulizia e ordine dei luoghi che si percepisce nella sede milanese, è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto alla confusione dei vecchi open space. La precisa caratterizzazione degli spazi consente di posizionarsi in quello più funzionale all’attività che si sta svolgendo. Una telefonata riservata? C’è la phone booth, rivisitazione della vecchia cabina telefonica che può prendere la forma di un comodo divano con una sorta di cappotto sovrastante che fa da isolante acustico o di un grande cilindro trasparente con scrivania e sedia. Lavoro in team da 2 6 8 persone? Suite dimensionate per 2 6 8 o più persone. Con colori gioiosi o che alimentano la concentrazione a seconda di quello che si deve fare. Caffè? Pranzo? Il vecchio bar e la vecchia mensa sono stati superati da living con cucine di design altamente tecnologiche dove si può fare anche una partita a ping pong.

Al primo piano, nel Microsoft technology center, si hanno molte rappresentazioni di che cosa significa vivere nel futuro. Dalla macchina del caffè con sofware predittivo alla cucina di design intelligente dove gli elettrodomestici rispondono al comando vocale. Al di là delle valutazioni estetiche, alla sede è attribuito un preciso ruolo nel conto economico. La multinazionale ha infatti registrato un incremento sull’impatto sulle relazioni con clienti e partner, che sale del 75%. E un fortissimo impatto sulla produttività personale e di collaborazione grazie agli spazi della nuova sede, che riguarda l’80% dei collaboratori. La presenza in sede non è però sempre così strettamente necessaria. Può essere utile per un certo numero di ore in una certa parte della giornata in certe giornate e gli orari della sede aperta 24 ore su 24, 7giorni su 7 si adattano decisamente a tutte le esigenze. Ciò che conta è il contributo che ognuno porta alle persone e alle organizzazioni per migliorarsi.

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