Rapporti di lavoro

Macchinisti e capitreno a lezione dagli sportivi

di Cristina Casadei

Per “costruire” un macchinista in Italo dicono che serve almeno un anno, per un capotreno, magari un po’ di meno, ma l’investimento in formazione è comunque rilevante. E continua per tutta la vita professionale, soprattutto nell’alta velocità. Nel 2017 Italo ha fatto 7mila ore di formazione comportamentale, a cui vanno aggiunte le 150mila ore di formazione cosiddetta tecnica e cioè quella sulle misure antiincendio e su health and safety (primo soccorso, disostruzione delle vie aeree, utilizzo del defibrillatore di bordo ). Italo è una società giovane che si caratterizza per un’età media di 33 anni e una quota rosa del 53%: entro la fine del 2018 introdurrà 17 nuovi treni che porteranno all’apertura di 120 posizioni. Ma anche per la cura dei suoi oltre mille addetti: ogni anno per loro l’appuntamento è in aula per varie giornate. Con programmi che, come spiega il chief corporate affairs Francesco Micheli, fanno leva anche sul problem solving e sui temi motivazionali. Come il progetto “training to win”, ideato e realizzato con Ranstad e che porterà in aula campioni sportivi.

Il progetto per ora si rivolge a poco più di un terzo dei lavoratori (350) ma è allo studio una nuova sessione per coinvolgere una platea più ampia. Le classi sono tre: una è quella dei responsabili del personale operativo, un’altra dei train manager e dei tutor e infine una terza del personale operativo. In tutte le classi ognuno potrà arricchire la propria cassetta degli attrezzi con le small techniques, ossia le esercitazioni per agevolare il problem solving, la comunicazione, il team building, la tempestività nei processi decisionali e l’efficienza.

Il senso di appartenenza alla società verrà rafforzato attraverso lo sport e le esperienze dei grandi campioni di gioco di squadra. Il coach della nazionale italiana di basket femminile, Andrea Capobianco, “allenerà” per tre giorni i responsabili di personale operativo sulle tecniche di leadership, sui modelli motivazionali e sull’interazione con i collaboratori. I train manager e i tutor saranno invece sotto l’ala della campionessa di pallavolo, Maurizia Cacciatori. Sono tra i più importanti ambasciatori di Italo e con Cacciatori si concentreranno sul percorso per raggiungere gli obiettivi, la comunicazione con i compagni di squadra e i clienti. Come spiegano da Italo sapersi relazionare bene all’interno e all’esterno è alla base delle performance elevate a cui il gruppo punta e la qualità della relazione a bordo treno è fondamentale per vendere biglietti. Il personale operativo e di stazione si misurerà con il campione di basket Riccardo Pittis, Mara Invernizzi, altra stella del basket, l’ex rugbista Stefano Bordon, il pallavolista Giacomo Sintini e la palleggiatrice Rachele Sangiuliano.

Se l’investimento sulla leva motivazionale passa, tra l’altro, dallo sport, Italo punta anche sul welfare per favorire il work life balance e creare senso di appartenenza. Con un sistema costruito ad hoc. Ad aderire è il 40% dei lavoratori, grazie alla rosa di servizi offerti, dagli abbonamenti del trasporto pubblico, ai bonus per l’acquisto dei libri, al rimborso delle spese mediche. L’assicurazione sanitaria, a carico dell’azienda, è uno dei benefit più apprezzati e il suo utilizzo nel 2017 è aumentato di quasi il 20% rispetto al 2016. Un altro momento su cui la compagnia punta è la prevenzione con giornate dedicate in cui è possibile fare visite e controlli specialistici: nel 2018 sono raddoppiati e sono arrivati a 600.

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