Rapporti di lavoro

Il futuro del lavoro passa dagli smart contract

di Lorenzo Zanotti

Gli smart contract e la tecnologia blockchain entreranno presto a far parte della vita quotidiana di giuslavoristi, direttori del personale e altri addetti ai lavori, in quanto destinati a rivoluzionare le politiche del lavoro e non solo. Non a caso è stato recentemente istituito l'Osservatorio Italiano sulle politiche in materia di Blockchain, nato dalla cooperazione tra Cnel e Università degli Studi Roma Tre, che ha tra i propri obiettivi quello di studiare l'utilizzo delle predette tecnologie per la realizzazione del fascicolo elettronico del lavoratore e del sistema informativo unitario delle politiche del lavoro.

La blockchain è una tecnologia informatica che consente di trasmettere digitalmente dati, informazioni e valori monetari in modo sicuro, in quanto gli stessi vengono registrati su un database distribuito tra la moltitudine di computer in rete, che garantisce la tracciabilità e immodificabilità delle registrazioni senza necessità di un soggetto centrale che ne certifichi la validità. Gli smart contract sono protocolli informatici che si innestano sulla blockchain - della quale sfruttano le caratteristiche di trasparenza, sicurezza e immodificabilità - e consentono alle parti di regolare i rispettivi rapporti giuridici in modo predefinito, tramite un sistema di clausole contrattuali che si eseguono in modo automatico al ricorrere di determinati eventi.

Le potenziali applicazioni degli smart contract in ambito lavoristico sono ancora oggetto di studio, anche se è facile prevedere che, in futuro, gli stessi saranno impiegati in una pluralità di campi, specialmente laddove vi sia la necessità di regolare in modo simile tra loro una molteplicità di rapporti giuridici.

Uno dei primi ambiti in cui si sta valutando l'utilizzo degli smart contract sono le politiche del lavoro, il cui corretto funzionamento presuppone l'analisi della grande quantità di dati presenti nei database dei soggetti pubblici coinvolti, oltre che, nel prossimo futuro, all'interno del fascicolo elettronico del lavoratore (la cui introduzione è prevista dal Dlgs 150/2015).

Ebbene, gli smart contract sono potenzialmente in grado di accedere a tali dati e analizzarli, traendone informazioni sulla situazione lavorativa, familiare e reddituale del lavoratore. Una volta verificata in modo automatico la sussistenza dei requisiti di legge – quali lo stato di disoccupazione, il rispetto di determinate soglie reddituali e patrimoniali, la composizione del nucleo familiare etc. – è lo stesso smart contract a dare esecuzione a quanto in esso previsto, per esempio erogando al lavoratore la prestazione a cui questi ha diritto. Il tutto, riducendo drasticamente la possibilità di errori e truffe, oltre che tempi e costi derivanti dall'attuale mancanza di interconnessione tra le banche dati degli enti interessati.

La stessa tecnologia potrebbe essere sfruttata in ambito privatistico per realizzare fondi previdenziali o assicurativi interamente regolati dagli smart contract, i quali sono già oggi in grado di raccogliere e conservare valori monetari (rappresentati da criptovalute) e sbloccarli al verificarsi di determinate condizioni, identificate preliminarmente dalle parti quali presupposto per il godimento della prestazione previdenziale o assicurativa.

Ancora, è plausibile che l'impiego degli smart contract nel mondo del lavoro possa aiutare a combattere alcune condotte illegittime a danno dei lavoratori meno tutelati; si pensi alla possibilità di incorporare i voucher all'interno di smart contract, i quali non erogano le prestazioni ivi previste senza aver previamente verificato che il datore di lavoro rispetti i requisiti di legge – in termini, ad esempio, di settore di attività, di soglie di utilizzo dei voucher, di assenza di pendenze contributive e fiscali, etc. – ed abbia correttamente effettuato le comunicazioni obbligatorie connesse all'utilizzo della prestazione lavorativa.

Si dovrà dunque attendere ancora qualche anno per vederli in opera ed esplorarne le potenzialità, ma è certo che gli smart contract e la tecnologia blockchain saranno protagonisti del lavoro del futuro.

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