Rapporti di lavoro

La chimica alterna scuola e lavoro online, iscritti 28mila studenti

di Claudio Tucci

Dalla sostenibilità al digitale, che oggi rappresentano realtà centrali per l’industria chimica. Dalla scoperta scientifica al processo di trasformazione, alla realizzazione dei prodotti innovativi, fino ad arrivare a un vero e proprio orientamento a favore degli studenti delle scuole superiori verso gli sbocchi occupazionali che la chimica offre, e che come spiega il presidente di Federchimica, Paolo Lamberti, «non riguardano solo l’ambito della ricerca o della produzione, ma sono differenziati, includendo anche vendita, marketing, logistica, solo per fare alcuni esempi».

La sfida è quella di non abbandonare il contatto con il mondo dell’istruzione nonostante l’emergenza sanitaria e le nuove regole sulla scuola-lavoro, che oggi non si chiama più alternanza, ma percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, con un monte ore minimo sceso a 90 ore nei licei, 150 negli istituti tecnici, 210 in quelli professionali. La strategia e la necessità per un comparto all’avanguardia e innovativo sono favorire l’inserimento di giovani nel panorama lavorativo, grazie a una formazione aggiornata sulla base delle esigenze aziendali, colmando così quel gap tra competenze degli studenti e profili professionali ricercati dalle imprese, che anche nell’ambito della chimica è purtroppo presente (si attesta intorno al 30%, in linea con il dato di tutta la manifattura).

Gli istituti tecnici a indirizzo chimico sono 158 in tutt’Italia; da diversi anni è disponibile in Lombardia un percorso Its, con tre corsi dedicati alla chimica industriale (Bergamo e Lainate) e uno alla cosmetica (Crema); ma gli alunni iscritti sono sempre pochi, anche all’università, nonostante i buoni risultati del piano Lauree Scientifiche del ministero dell’Università. Un paradosso per un settore che nonostante la crisi ha tassi di occupazione significativi: a tre anni dal termine degli studi 90% per i diplomati Its, 91% per i laureati in chimica, 93% per gli ingegneri chimici e c’è forte richiesta anche per i periti chimici.

Per tutte queste ragioni, Federchimica mette a disposizione delle imprese materiali e progetti per facilitare il dialogo con le scuole. Adesso sul portale educazionedigitale.it ha fatto partire un percorso di scuola-lavoro interamente on line, «Costruirsi un futuro nell’industria chimica», costruito su 10 moduli formativi, 4 videolezioni e 6 dispense interattive. La durata varia da 25-30 minuti a percorsi più lunghi (massimo 1 ora), con un test di verifica finale, il tutto fruibile dagli studenti in qualsiasi momento della giornata. Il progetto è partito a marzo, e in poco più di un mese e mezzo conta già circa 28mila alunni iscritti, circa 600 scuole, oltre mille professori. I primi 9mila studenti hanno già ottenuto la certificazione di 20 ore di scuola-lavoro.

«I contenuti dei 10 moduli si focalizzano su aspetti diversi, ma centrali della realtà chimica, con l’obiettivo di migliorare la cultura industriale di settore e facilitare la transizione verso una formazione sempre più multidisciplinare - ha aggiunto Lamberti -. I moduli iniziali approfondiscono il legame tra scienza chimica e industria chimica e affrontano il tema dello sviluppo sostenibile, dell’economia circolare e della sicurezza. Seguono lezioni più specifiche sulle professioni del chimico e sull’approccio al mondo del lavoro e alla valorizzazione delle soft skills». I moduli formativi, realizzati con il contributo di responsabili delle risorse umane delle imprese, docenti ed esperti del settore, sono fruibili entro il 31 agosto 2021. Il target degli studenti iscritti è principalmente: ragazzi del terzo anno degli istituti tecnici e del 4° anno dei licei, soprattutto a indirizzo scientifico, ma non solo. L’approccio didattico ai moduli è trasversale, un po’ come l’intero settore da anni ormai in trasformazione, polivalente: la chimica, oggi, è innovazione in tutti i campi: agroalimentare, cosmetica, farmaceutica, moda, per fare alcuni esempi.

Il percorso di scuola-lavoro è semplice: il docente entra nel portale https://www.educazionedigitale.it/federchimicapcto/ e ogni alunno poi riceve le credenziali per collegarsi (username e password). Terminati tutti i moduli, e superati i test, si riceve la certificazione delle 20 ore formative in scuola-lavoro.

Da settembre il programma riprenderà. Certo, l’auspicio, di tutti, è tornare in presenza e fare esperienze “on the job” nelle imprese. Questi moduli, tuttavia, possono essere di affiancamento. Del resto, Federchimica sta già pensando di integrarli con altre lezioni: pitture e vernici, inchiostri da stampa, adesivi e sigillanti e altro ancora. «La chimica oggi è tra i settori più virtuosi - ha concluso Lamberti - mettiamo al primo posto sicurezza e salute dei lavoratori e siamo stati tra i primi a investire per produrre utilizzando meno energia, creando meno rifiuti ed emissioni, aiutando altri comparti industriali a essere più sostenibili. Anche per questo abbiamo bisogno di nuovi chimici ben preparati».

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