Rapporti di lavoro

Orlando: «L’obiettivo è l’equo compenso»

di Matteo Prioschi

Sono state soprattutto le ricadute del Piano nazionale di ripresa e resilienza sul mondo del lavoro a tenere banco nella prima giornata del Festival del lavoro che si è svolta ieri in versione online, ma si è parlato anche di equo compenso e di opportunità per i professionisti.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha affermato che i consulenti del lavoro possono dare un grande contributo all’attuazione del Pnrr per quanto riguarda ad esempio gli interventi sul sistema della formazione e della riqualificazione delle competenze dei lavoratori. Un ruolo che, più in generale e al pari di quello delle altre professioni, deve essere valorizzato anche economicamente riprendendo il percorso che porta all’equo compenso.

A sua volta il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha annunciato che, sempre per attuare il Pnrr, verrà creato un portale del reclutamento in collaborazione con gli ordini professionali, in modo che le amministrazioni pubbliche potranno attingere a un elenco di professionisti specializzati con cui collaborare tramite contratti a termine.

In tutti gli interventi dei rappresentanti del Governo ospiti della kermesse organizzata dalla Consiglio nazionale dell’Ordine e dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro è emersa la consapevolezza di dover fare bene e in fretta in modo da non farsi sfuggire questa occasione di modificare sensibilmente la situazione esistente.

Puntare sulle competenze e poche regole ma efficaci, ha auspicato Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti, a cui il ministro Orlando ha risposto indicando l’obiettivo di intervenire su politiche attive e formazione, incrementando la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, nonché intervenendo ancora sull’apprendistato che contrattato e regolato a livello territoriale può dare una risposta al bisogno di formazione on the job e alla discrasia tra domanda e offerta. Sul fronte del contrasto alle irregolarità, sarà avviata un’interlocuzione con l’ispettorato nazionale del lavoro per reprimere sfruttamento e caporalato e far emergere l’economia informale, senza atteggiamenti indiscriminatamente vessatori ma selezionando gli obiettivi e dialogando con le filiere. Altro aspetto da affrontare, secondo il ministro, è quello dell’indebitamento di famiglie e imprese che devono fare i conti con regole valide pre pandemia ma sulle quali non si è intervenuti in questa situazione eccezionale.

Sul fronte della formazione, Paola Nicastro, direttore generale Anpal e Guglielmo Loy, presidente Civ Inps, hanno sottolineato rispettivamente la necessità di garantire un coordinamento nazionale nonostante le competenze regionali al fine di offrire a tutti i lavoratori le stesse opportunità, e l’opportunità di inviduare preventivamente quali sono le filiere e le figure professionali su cui puntare perché foriere di sviluppo.

Il sottosegretario al Lavoro, Tiziana Nisini, ha evidenziato la necessità di ridurre i vincoli del contratto a termine che non è solo precariato, ma un momento di ingresso nel mercato del lavoro, utile nel momento della ripresa, mentre si è visto che il decreto dignità blocca le assunzioni. Ripartenza che avverrà con una particolare attenzione alle categorie di lavoratori più colpiti dalla contrazione dell’occupazione causa Covid: giovani e donne.

Il mercato del lavoro dovrà essere più inclusivo, ha sottolineato il ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, indicando che nell’attuazione del Pnrr ci si focalizzerà anche sul reskilling delle lavoratrici in ambito delle competenze stem e verrà creato un fondo dedicato all’imprenditoria femminile.

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