Rapporti di lavoro

Covid-19, adempimenti sospesi per 30 giorni ai professionisti malati

di Federica Micardi

Ai professionisti malati di Covid-19 viene riconosciuta una sospensione degli adempimenti per 30 giorni. È quanto prevede l’emendamento al decreto Sostegni che vede come primo firmatario il senatore Andrea de Bertoldi (FdI) approvato ieri notte dalle commissioni congiunte di Bilancio e Finanze del Senato. Un risultato tutt’altro che scontato, pochi giorni fa sembrava quasi certa la bocciatura per mancanza di copertura.

«Abbiamo finalmente ottenuto per i professionisti un diritto che invece viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti oggi in caso di Covid – afferma de Bertoldi –, ma la portata di questa approvazione è storica perché apre la strada al disegno di legge malattia, che riguarda tutto il lavoro autonomo, come le ditte individuali o gli amministratori unici delle società di capitali o di persone». Il disegno di legge sulla malattia dei professionisti, e il successivo emendamento, sono stati pensati nell’ambito della consulta parlamentare dei dottori commercialisti. «In un paese dove il 75% degli studi sono monoprofessionali – spiega Donatella Conzatti (Iv), firmataria dell’emendamento – se il professionista si ammala o lo studio viene messo in quarantena si creano enormi difficoltà». E in merito alle resistenze che sia il Ddl sia l’emendamento hanno trovato per Conzatti dipendono da un pregiudizio nei confronti dei professionisti che oggi non ha riscontro nella realtà.

Va detto che molte forze politiche si sono alleate per riuscire ad ottenere questo risultato, ma è comunque stato necessario scendere a compromessi. Il testo originale dell’emendamento (che introduce nel Dl Sostegni l’articolo 22-bis) prevedeva, infatti, una sospensione degli adempimenti per 45 giorni, mentre il testo definitivo ne riconosce 30. E sul fronte della copertura, quantificata in 9,1 milioni l’anno, è stato determinante l’apporto di Fratelli d’Italia.

Molte le rappresentanze professionali che ieri hanno accolto con favore l’approvazione. Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani «hanno prevalso il buon senso e la difesa del fondamentale diritto alla salute».

Il presidente di Cassa dottori Stefano Distilli auspica che possa essere ripreso il Ddl complessivo sulla malattia dei professionisti che finalmente sancirebbe questo principio anche a livello generale. Soddisfazione arriva anche dai tributaristi dell’Int, dall’Associazione nazionale commercialisti e dal Cup, il Comitato unitario professioni, guidato da Marina Calderone che parla di «una battaglia di civiltà che il Cup sta portando avanti presso tutte le sedi competenti da vari mesi».

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