Rapporti di lavoro

Resta il bonus per le grandi che assumono

di Ant.O.

Il prepensionamento del contratto di espansione si basa sulla adesione volontaria dei lavoratori e per questa ragione può essere attivato anche durante la vigenza del divieto di licenziamento, da ultimo prorogato dal decreto legge Sostegni-bis, ma l’uscita dall’azienda dovrà avvenire entro il 30 novembre prossimo (salvo che lo strumento venga prorogato).

L’azienda che esoda accompagna i propri lavoratori per un massimo di cinque anni verso la pensione di vecchiaia; solo se il dipendente matura prima i requisiti della pensione anticipata viene accompagnato verso quest’ultima. Il datore di lavoro sostiene sempre il costo dell’assegno di esodo, pari alla pensione maturata al momento del recesso per 13 mensilità; nel caso di chi è accompagnato a pensione anticipata, l’azienda versa anche la contribuzione Inps piena sulla retribuzione media degli ultimi 4 anni fino alla maturazione del requisito della pensione anticipata.

La legge di Bilancio 2021 ha previsto due forme di sconto: per le aziende con almeno 100 lavoratori, i costi sono abbattuti del valore della indennità di disoccupazione spettante fino a un massimo di 24 mesi, considerando il decremento che ne riduce il valore dal 4° mese; per chi è accompagnato a pensione anticipata, la riduzione include anche il valore della contribuzione figurativa. Per le aziende con più di 1.000 unità lavorative, anche riunite in gruppo, la riduzione è estesa a un massimo di 36 mesi a condizione che vi sia un impegno ad assumere una persona ogni tre esodate. A questi costi si aggiungono quelli generati dalla polizza fideiussoria che garantisce i lavoratori in caso di mancato pagamento da parte del datore di lavoro.

I dipendenti che aderiscono al contratto di espansione sono espressamente tutelati da qualsiasi riforma futura che ne differisca l’accesso a pensione rispetto a quanto certificato dall’Inps al momento della chiusura del rapporto di lavoro.

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