Rapporti di lavoro

Controlli tramite codice fiscale anche per le aziende

di Barbara Massara

Anche le aziende potranno verificare il possesso del green pass tramite il codice fiscale dei lavoratori.

Lo prevede la bozza di un decreto del Presidente del consiglio dei ministri che potrebbe essere firmato nei prossimi giorni ed era stato previsto dall’articolo 9, comma 10, del decreto legge 52/2021, che rinviava a un successivo provvedimento la definizione di tutto il complesso sistema del green pass, dai dati in esso contenuti, alle caratteristiche della piattaforma nazionale-Dgc deputata all’emissione e alla validazione, fino al controllo della certificazione delegato a soggetti incaricati e nel rispetto dei limiti della riservatezza dei dati personali.

L’articolo 13 della bozza di decreto del Presidente del consiglio dei ministri si concentra sulle modalità con cui devono essere verificate le certificazioni verdi emesse dalla piattaforma nazionale e definisce le categorie di soggetti deputati al controllo. Tra questi ultimi sono ricompresi i datori di lavoro pubblici e privati e i loro delegati, tenuti a verificare il possesso del green pass.

Dal punto di vista delle modalità con cui esercitare il controllo, viene ribadito che il verificatore deve controllare l’identità personale del lavoratore, che deve esibire un documento di identità.

In secondo luogo, viene abolito il divieto assoluto di raccogliere dati personali, in quanto è espressamente consentito in ambito scolastico e universitario raccogliere dati strettamente necessari all’applicazione delle misure previste dall’articolo 9-ter, commi 2 e 5, del decreto legge 52/2021 (assenza ingiustificata senza retribuzione e sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro irrogata dal Prefetto).

Viene altresì ammessa la raccolta dei dati dell’intestatario in ambito lavorativo pubblico e privato, cioè ai fini della verifica datoriale della validità delle certificazioni verdi, quale disciplinata dal comma 9 dell’articolo 13 della bozza di decreto.

Lo stesso comma 9 introduce, in aggiunta alla già conosciuta e utilizzata app Verifica C19, nuovi strumenti applicativi attraverso i quali è consentito effettuare la verifica automatizzata del green pass, quale ad esempio l’integrazione del badge per rilevare la presenza con una funzionalità di verifica della certificazione verde rilasciata dal ministero della Salute (Software Development Kit-Sdk), che si basa sulla lettura del QR code.

Sarà inoltre esposta sul portale nazionale della piattaforma-Dgc una nuova funzionalità, rivolta ai datori di lavoro pubblici e privati con più di 50 dipendenti, che consente la verifica asincrona di un elenco di codici fiscali dei lavoratori. In sostanza il datore di lavoro “interrogherà” l’app inserendo i codici fiscali e successivamente riceverà l’esito del controllo.

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