Rapporti di lavoro

Se il check è negativo, più tentativi con due verificatori

di Matteo Prioschi

Il debutto del green pass nei luoghi di lavoro comporta obblighi e adempimenti, ma va anche preparato tramite un’adeguata informazione rivolta ai lavoratori. In vista della scadenza di domani, nei giorni scorsi Confindustria ha messo a punto alcuni documenti di supporto alle aziende (oltre alla nota del 27 settembre), relativi alle procedure da adottare, le comunicazioni da effettuare, le modalità di svolgimento delle verifiche.

Per quanto riguarda l’organizzazione dei controlli, si specifica che i verificatori (meglio almeno due) vanno individuati con un atto formale e del loro ruolo devono essere informati i lavoratori con apposita comunicazione. Occorre inoltre indicare nella procedura quale sistema di controllo sarà adottato, se massivo o a campione, se all’ingresso o all’interno del luogo di lavoro, se quotidiano o con quale cadenza, nonché dove verranno custoditi i documenti relativi ai controlli. Viene ribadito che la verifica massiva quotidiana all’ingresso garantisce maggior garanzia di evitare l’accesso di persone senza green pass e quindi potenzialmente pericolose per la diffusione del virus. Le aziende possono fare riferimento, inoltre, a modelli di verbali di verifica, dell’atto di incarico dei verificatori e dell’informativa privacy da consegnare al personale.

Il controllo del green pass, che sia cartaceo o digitale, dovrà avvenire leggendo il QRcode con la app Verifica C19, che riduce al minimo indispensabile l’acquisizione delle informazioni da parte dei verificatori. Anche per chi avrà un green pass equipollente, in quanto rilasciato da altro Stato, si potrà ricorrere alla verifica della documentazione cartacea o digitale e non usare l’app per la lettura del QRcode, se non compatibile.

L’esito del controllo dovrebbe ricadere in una delle quattro seguenti casistiche:

QRcode controllato tramite app con risultato negativo (schermata rossa); in tal caso occorre ripetere la verifica in presenza di altro verificatore (ecco perché è utile nominarne almeno due) prima di verbalizzare;

documentazione equivalente scaduta o non in linea con le circolari ministeriali;

documentazione esenzione scaduta o non in linea con le circolari ministeriali;

rifiuto del lavoratore di mostrare green pass o documentazione alternativa.

Un po’ complessa la procedura per i lavoratori che svolgono l’attività fuori dai locali aziendali, ad esempio perché in trasferta: il dipendente si autoleggerà il green pass usando l’app VerificaC19, scatterà un’immagine dell’esito (schermata verde o blu) e la invierà tramite email all’incaricato dei controlli nella sua azienda. Quest’ultimo verbalizzerà il riscontro positivo.

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