Rapporti di lavoro

Bonus per la parità di genere certificata

di M.Pri.

Estensione alle aziende con più di 50 addetti, invece che gli attuali oltre 100, dell’obbligo di redigere il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile; certificazione della parità di genere con correlata possibilità di avere uno sgravio contributivo. Per effetto della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di ieri, entrerà in vigore il 3 dicembre la legge 162/2021, che modifica il Codice delle pari opportunità e introduce disposizioni in materia di parità uomo-donna in ambito lavorativo.

Il rapporto, obbligatorio per imprese pubbliche e private con oltre 50 dipendenti, diventa a cadenza biennale (finora “almeno biennale”) e può essere redatto volontariamente da quelle di dimensioni inferiori. Il documento dovrà essere elaborato secondo quanto indicato da un decreto del ministero del Lavoro, sulla base delle linee contenute nella legge 162, e sarà più dettagliato di quello in uso attualmente secondo il Dm 3 maggio 2018. Se, in fase di verifica, l’Ispettorato del lavoro riscontrerà dati mancanti o falsi, applicherà una sanzione da 1.000 a 5.000 euro.

Inoltre la legge 162/2021 introduce dal 2022 la certificazione della parità di genere, che si otterrà secondo parametri da definirsi tramite Dpcm. La certificazione potrà essere conseguita dalle aziende di tutte le dimensioni e, per quelle del settore privato che la otterranno, nel 2022 ci sarà la possibilità di ottenere uno sgravio sui contributi previdenziali a carico del datore di lavoro non oltre l’1% di quanto dovuto e massimo 50mila euro, e comunque fino a esaurimento del budget complessivo di 50 milioni. La certificazione determinerà anche un punteggio premiale nella concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento di investimenti sostenuti dalle imprese, premialità che potrà essere prevista inoltre in bandi di gara, avvisi e inviti da parte delle pubbliche amministrazioni.

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