Rapporti di lavoro

«L’occupazione del futuro? Accesso difficile ma più umana»

Parla Virginia Magliulo, presidente Employer Services International di Adp

di Serena Uccello

«La pandemia ha funzionato come catalizzatore di una trasformazione già in atto. Un lavoratore felice è un lavoratore produttivo, parte tutto da qui. Ecco che quindi diventeranno sempre più importanti smart working, welfare e formazione. In futuro, il benessere del lavoratore assumerà un ruolo sempre più cruciale e le aziende che non si adegueranno perderanno produttività e talenti». Virginia Magliulo, presidente Employer Services International di Adp sintetizza così il cambiamento in atto nel mondo del lavoro.

I giovani risultano i più penalizzati. Quali prospettive?

I giovani conosceranno un mondo del lavoro del tutto diverso da quello dei genitori: da un lato più “umano”, ma dall’altro di più difficile accesso. Le aziende sono continuamente alla ricerca di nuovi talenti e professionalità; occorre focalizzarsi sulle nuove richieste e non su professioni considerate ormai “fuori mercato”.

Il vostro studio evidenzia come in questa fase sono state sottoposte di più allo stress l e donne che si sono sentite più «insicure» e «sottovalutate». Come giudica le politiche italiane a sostegno dell’occupazione femminile?

La questione è sistemica e deve essere affrontata con riforme ampie su più livelli: dalla creazione di servizi sociali e di assistenza alla promozione dell’università e delle materie Stem per le donne, fino agli incentivi per imprenditrici e per imprese che favoriscono la parità di genere. Il Pnrr ci sta fornendo un’occasione unica per colmare il gap attuale.

Come coniugare politiche retributive adeguate, crisi pandemica e nuovi modelli organizzativi?

La crisi ha svelato anche i deficit degli strumenti a cui ci si affidava per gestire le persone. Le aspettative dei dipendenti sono cambiate radicalmente: i lavoratori stanno mettendo in discussione l’obiettivo del proprio lavoro e valutando se non sia il momento giusto per cambiare. I nuovi modelli organizzativi dovranno quindi tenere conto, in primis, di come il benessere del dipendente sia diventato il centro di tutto: la parola chiave sarà flessibilità. Bisognerà essere in grado di offrire una soluzione ibrida con parte del lavoro svolto da remoto, supportata da processi, sistemi e layout degli uffici pensati per favorire questa nuova modalità. Si andrà meno in ufficio, dovremo creare occasioni per rendere questi momenti “in presenza” strumenti per creare engagement, condividere i valori aziendali, creare spirito di gruppo. Inoltre, sarà necessario adeguare le politiche retributive attraverso strumenti quali il welfare o eventuali premi e benefit di produzione, processi che favoriscano la carriera dei dipendenti meritevoli, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

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