Rapporti di lavoro

Per le lauree sanitarie le domande non crescono in parallelo ai posti

L’aumento del 14,5% dei posti a bando per i corsi di laurea per le professioni sanitarie non corrisponde a un analogo aumento delle domande di accesso, incrementate solo dell’1,2 per cento

di S.d.L.

L’aumento del 14,5% dei posti a bando per i corsi di laurea per le professioni sanitarie non corrisponde a un analogo aumento delle domande di accesso, incrementate solo dell’1,2 per cento.

Lo rivela il report 2021 della conferenza permanente delle classi di laurea delle professioni sanitarie. Il dato è stato sintetizzato dopo l’esame di ammissione del 14 settembre scorso per i 22 corsi per infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitarie e altre professioni sanitarie nelle 42 università, comprendenti anche cinque atenei non statali.

Stando al report, rispetto ai 30.451 posti messi a bando le domande presentate sono state 78.074, di poco superiori alle 77.177 dello scorso anno, con +897, pari al +1,2 per cento. Mentre è più alto il numero dei posti a bando, aumentati del +14,5%, dai 26.602 dello scorso anno agli attuali 30.451.

Guardando in specifico alcune professioni sanitarie, quelle con più di mille posti a bando, si rileva quanto segue.

Infermieri. +13,6%, da 24.610 dello scorso anno alle attuali 27.952 su 17.394 posti con rapporto domanda su posto (D-P) di 1,6 che era di 1,5 lo scorso anno. Unico caso di aumento del D-P fra tutte le 22 professioni.

Fisioterapisti. -6,4% da 23.340 dello scorso anno a 21.851 su 2.597 posti con rapporto D-P di 8,4 più basso del 11,1 dello scorso anno, quando i posti a bando furono 2.108 con circa 500 in meno.

Ostetriche. +3,0%, da 6.166 dello scorso anno a 6.350 su 1.034 posti e D-P di 6,1 che era 7,2

Tecnici radiologia. +15,9%, da 3.854 a 4.465 su 1.297 posti e D/P di 3,4 che era 4,8 lo scorso anno.

Tecnici laboratorio. +4,9%, da 1.916 a 2.010 su 1.212 posti e D-P di 1,7 che era 2,4 lo scorso anno.

Sulla situazione delle università fra le varie regioni ci sono differenze fra le domande in aumento e quelle in calo: fra quelle in aumento, in ordine percentuale, c’è l’università della Sardegna con +10,2%, Puglia con +7,5%, del Lazio con +7,1%, della Campania con +5,5%, della Liguria con +4% e Marche +4,9%, della Lombardia con +2,4% e dell’Emilia Romagna con +0,5%. In calo le università del Piemonte con -11,3%, del Veneto con -4,6%, del Friuli Venezia Giulia -2,0%; della Toscana -4,0%, Umbria -12,2%, Calabria con -6,1% e della Sicilia con -1,0 per cento.

Per quanto riguarda gli 85 corsi delle 5 classi di laurea magistrale, su cui l’esame di ammissione si è svolto il 28 ottobre - con l’eccezione del 5 novembre per Messina e Catania rinviate a causa delle problematiche climatiche - i posti a bando sono stati 3.067, con +149 rispetto ai 2.918 dello scorso anno, pari al +5,1%. Mentre, al contrario sono in calo le domande da 13.793 dello scorso anno alle attuali 12.801, pari al -7,2 per cento.

Il corso più richiesto resta quello della I classe infermieristica e ostetrica con 9.680 domande su 1.536 posti; segue la riabilitazione 1.800 domande su 664 posti; la prevenzione 505 domande su 250 posti; tecnico assistenziale 175 domande su 106 posti; tecnico diagnostica con 641 domande su 512 posti.

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