Rapporti di lavoro

Equo compenso, il Ddl riprende l’iter ma crescono le voci contrarie

di Fe. Mi.

Cresce il coro di voci contrarie all’approvazione del Ddl sull’equo compenso (A.S. 2419), che ha ripreso ieri il suo iter in Commissione Giustizia. Attraverso un comunicato congiunto Maria Pia Nucera e Matteo De Lise, rispettivamente alla guida dei sindacati dei commercialisti Adc e Ungdcec, hanno detto che è frustrante che un testo su un tema così delicato come è l’equo compenso, criticato e avversato dagli stessi professionisti, venga approvato senza le opportune correzioni. Adc e Ungdcec sottolineano il pericolo che i professionisti rischino di essere penalizzati da questa legge, che prevede per chi accetta compensi “non equi” l’applicazione di sanzioni disciplinari da parte degli Ordini. Pollice verso anche dall’Anf, l’associazione nazionale forense, che parla di norma punitiva e di un testo che non risponde alle reali necessità dei liberi professionisti. Diversi Ordini professionali, e anche l’Aiga, l’associazione italiana giovani avvocati, sono invece dell’idea che il testo vada approvato subito per evitare il rischio che i lavori non si concludano prima della fine della legislatura nel 2023, con la conseguenza che si debba cominciare tutto da capo.

Sembra che l’intenzione della Commissione Giustizia sia quella di approvarlo senza modifiche, ma si attendono ancora i pareri di alcune commissioni (tra cui la V - Bilancio).

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