Rapporti di lavoro

Ecco i nuovi parametri: spinta alla conciliazione e tariffa anche oraria

di Giovanni Negri

Incentivi alle soluzioni stragiudiziali, penalizzazioni per l’instaurazione di cause pretestuose, debutto della tariffa oraria, una tabella specifica per le procedure concorsuali, limiti alla discrezionalità del giudice nell’individuazione degli importi. È stato depositato in Parlamento il testo della schema di decreto del ministero della Giustizia con le modifiche alla disciplina dei parametri forensi. Il testo, in tutto quattro articoli più un allegato , interviene in tutti i casi in cui non c’è stata una determinazione consensuale del compenso che spetta all’avvocato e aggiorna quanto previsto da ultimo ormai 8 anni fa.

Il provvedimento, sul quale ora dovranno esprimersi le commissioni Giustizia di Camera e Senato, adotta un’unica percentuale del 50% per regolare gli aumenti e le diminuzioni dei valori medi individuati dai parametri in relazione alle varie fasi del processo (di studio, introduttiva, istruttoria e decisoria), accogliendo anche un’osservazione del Cnf indirizzata ad assicurare la coesione interna della categoria attraverso la riduzione della forbice tra aumenti e diminuzioni.

Per incoraggiare le forme concordate di soluzione delle controversie, con ovvie ricadute sul versante della riduzione del contenzioso giudiziario, e remunerare adeguatamente l’attività professionale necessaria, lo schema di decreto prevede che, in caso di conciliazione giudiziale o di transazione in corso di causa, il compenso dovuto è pari a quello stabilito per la fase decisionale aumentato del 25 per cento. Aumentati poi del 30% gli importi previsti per conciliazione e negoziazione assistita se concluse con un accordo. Speculare invece il rafforzamento della penalizzazione, dal 50% attuale al 75%, in caso di riconoscimento della responsabilità processuale (azione o resistenza in giudizio con malafede o colpa grave). Nel caso del giudizio di Cassazione viene introdotta un’ipotesi di maggiorazione del compenso quando è stato necessario depositare una memoria di parte, una maniera per retribuire un’attività difensiva svolta spesso a distanza di tempo dalla presentazione del ricorso o del controricorso, quando magari norme e giurisprudenza sono cambiate.

Spazio poi a due novità assolute con l’introduzione di una tabella per le procedure concorsuali con particolare attenzione ai procedimenti per l’accertamento del passivo e il debutto della tariffa oraria con un minimo di 200 euro all’ora e un massimo 500.

Nel penale, i compensi cresceranno quando le indagini difensive si sono rivelate particolarmente complesse e urgenti e si prevede una disposizione espressa per il processo minorile, mentre nell’amministrativo incremento del 20% per la fase introduttiva.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©