Rapporti di lavoro

Trenta giorni per assumere immigrati, ma le norme sui flussi bloccano il decreto legge

di Marco Ludovico

Procedure accelerate e tempi dimezzati per assumere migranti lavoratori qualificati. La decisione a palazzo Chigi è stata presa mercoledì scorso al Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi.

Ci sono però strascichi e polemiche politiche. Alla Lega, infatti, il tema piace poco, è noto. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, si è fatto sentire. Le norme in questione sarebbero confluite nel decreto legge sulle semplificazioni fiscali: l’attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale sembra causata proprio dalle divergenze dentro il governo.

Le semplificazioni sugli ingressi e le assunzioni più ampie e rapide dei migranti non sono in linea con le posizioni del Carroccio. Matteo Salvini protesta da settimane per l’aumento degli sbarchi. Ma l’allerta leghista ora è andata in massima fibrillazione.

Le nuove disposizioni sugli arrivi e l’accelerazione delle procedure di regolarizzazione, infatti, sono premessa e preludio al nuovo decreto flussi, quello 2022. L’anno scorso Draghi ne licenziò uno da 70mila ingressi. Ma alla Lega non piacque affatto.

I 70mila erano il doppio dell’anno prima. Quest’anno i numeri saranno ancora più alti: le richieste delle imprese sono pressanti. Ma stime o ipotesi sulle cifre del nuovo decreto flussi non escono. La tensione di un fuoco politico aggiuntivo ai tanti già accesi è palpabile.

I fabbisogni delle aziende, tuttavia, sono conclamati. Tra i ministri dell’Interno,Luciana Lamorgese, e del Lavoro, Andrea Orlando, con i loro tecnici, è un susseguirsi di confronti e sintesi tecniche. Resta poi il punto di sintesi finale a palazzo Chigi, il più delicato, del resto quello sui nuovi flussi è un Dpcm (decreto del presidente del consiglio).

Le norme licenziate mercoledì dal Cdm sono indirizzate sia ai migranti lavoratori del decreto flussi 2021 sia a quello in arrivo quest’anno. L’intento primario, dunque, è di accelerare l’iter di immissione degli stranieri nel mercato del lavoro a partire da quelli già in ballo.

Ci sono settori produttivi con necessità più alte di altri: la carenza di manodopera è diventata una criticità produttiva. Con le nuove disposizioni approvate a palazzo Chigi mercoledì il rilascio del nulla osta da parte degli sportelli unici per l’immigrazione delle prefetture consente la sottoscrizione immediata del contratto di lavoro. Chi, inoltre, ha fatto domanda entro il 17 marzo 2022 per il decreto flussi 2021 sarà preso in carico e potrà ottenere il rilascio del nulla osta anche se le quote del decreto sono state già raggiunte.

Sia per il decreto flussi 2021, sia per quello in arrivo, le procedure amministrative subiscono così un intervento di semplificazione e riduzione. I tempi del rilascio dei visti delle autorià consolari si riducono da trenta a venti giorni. I nulla osta al lavoro, soprattutto, dimezzano la durata delle procedure: da 60 a 30 giorni.

Il decreto legge, in particolare, prevede la possibilità che le verifiche sui requisiti del datore di lavoro siano assolte da parte di professionisti qualificati ma anche delle organizzazioni datoriali.

Gli sbarchi, intanto, non si arrestano. I dati del cruscotto statistico giornaliero del Viminale registrano una nuova ondata: dal 14 al 16 giugno sono giunti sulle nostre coste oltre 1.500 migranti. Nell’hot spot di Lampedusa ormai allo stremo sono presenti 1.623 migranti. Dalla mezzanotte di mercoledì, gli sbarchi sull’isola siciliana sono stati 14. I prossimi giorni dovrebbero registrare nuovi arrivi.

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