Rapporti di lavoro

Erogazione del bonus 200 euro sotto la responsabilità del dipendente

di Barbara Massara

È del lavoratore la principale responsabilità sulla legittima erogazione dell’una tantum di 200 euro da parte del datore di lavoro che lo ha in forza nel mese di luglio 2022.

L’erogazione automatica in busta paga in base all’articolo 31 del Dl 50/22 è subordinata alla presentazione al datore di una dichiarazione con cui il dipendente attesta di non essere titolare di pensione o altro trattamento pensionistico/assistenziale/di accompagnamento alla pensione o di reddito di cittadinanza, di non aver richiesto l’una tantum ad altro datore, ma anche di essere in possesso degli altri requisiti prescritti dalla legge, nonché dai successivi interventi interpretativi effettuati dall’Inps. Questi ultimi hanno in parte stravolto l’attuale dettato della norma del decreto 50, che sarà verosimilmente riscritta in sede di conversione in legge.

In base alle nuove indicazioni fornite dall’Istituto nella circolare 73 e nel messaggio 2559, datati 24 giugno 2022, il principale requisito dell’esonero contributivo dello 0,80% deve essere maturato nel periodo gennaio 2022-23 giugno 2022, a prescindere dall’effettiva fruizione dello stesso.

Questo implica che il dipendente, il quale non abbia beneficiato dell’esonero da parte dell’azienda tenuta a riconoscere l’una tantum, è tenuto altresì a dichiarare a quest’ultima il suo diritto (anche solo potenziale) all’esonero e che pertanto deve conoscere molto bene la relativa disciplina ex articolo 1, comma 321, del Dl 50/2022. Per compilare correttamente la dichiarazione, dovrebbe essere altresì informato che, in base alle ultime istruzioni fornite dall’Inps con la circolare 73/2022, il requisito non è da intendersi soddisfatto in caso di esonero spettante solo sui ratei di tredicesima mensilità.

La dichiarazione dovrà essere potenzialmente rilasciata anche a quei dipendenti che sono altresì ricompresi nelle casistiche dell’articolo 32 del Dl 50/2022, quali gli stagionali, i tempi determinato e gli intermittenti, o i dipendenti iscritti all’ex Enpals, in quanto l’eventuale indennizzo dell’Inps avverrà solo in via residuale, ossia solo dopo aver accertato dai flussi Uniemens di giugno e luglio 2022 la mancata erogazione da parte del datore di lavoro.

In ragione delle numerose novità introdotte con gli ultimi provvedimenti, l’Istituto ha allegato al messaggio 2559/2022 un draft di comunicazione che le aziende potranno liberamente scegliere di utilizzare, fermo restando la natura non vincolante dello stesso.

La dichiarazione, alla quale l’Inps ad abundatiam suggerisce di allegare il documento di identità (pur non avendo la forma di una dichiarazione sostitutiva ex Dpr 445/2000) riveste una funzione costitutiva del diritto dell’una tantum, tale che eventuali errori o mancanze comporteranno il recupero dell’indebito, che sarà effettuato dal datore di lavoro in busta paga e in uniemens secondo le istruzioni che saranno fornite con un prossimo messaggio.

Per poter gestire l’una tantum nei tempi stretti residui, e cioè con la busta paga di luglio 2022 (anche se pagata ad agosto) o con quella di giugno 2022 se pagata a luglio (ad esempio, per previsione di contratto collettivo o per i part timers ciclici) è opportuno che le aziende definiscano nuovamente il perimetro dei dipendenti coinvolti (anche solo potenzialmente) e vincolino la restituzione della dichiarazione a una data ben precisa oltre la quale il mancato invio deve assimilarsi alla non sussistenza dei requisiti ivi previsti.

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