Rapporti di lavoro

Commercialistie avvocati, norma tecnica per gli studi

di Federica Micardi

Gli studi di avvocati e commercialisti oggi hanno un nuovo strumento che può influire in maniera importante sulla gestione e organizzazione, una norma tecnica a loro dedicata: la Uni 11871:2022. Si tratta di un’evoluzione della prassi di riferimento Uni 33:2017 a cui si è giunti dopo un lungo lavoro di confronto che ha visto il coinvolgimento di tutti i soggetti potenzialmente interessati: rappresentanti di avvocati e commercialisti, Camere di commercio, tecnici ministeriali, associazioni imprenditoriali e quelle dei consumatori.

La norma Uni per gli studi professionali di avvocati e commercialisti, adottabile da tutte le realtà a prescindere dalla dimensione, unisce i principi fondamentali della diffusa Uni En Iso 9001, riguardante i sistemi di gestione per la qualità, e della Uni Iso 31000, dedicata al risk management.

La scommessa ora riguarda la sua applicazione, che è volontaria ma fortemente spinta oltre che da Asla, l’Associazione degli studi legali associati, che ha lavorato attivamente per la sua stesura, anche da Cassa forense, che vede in questa normativa la possibilità di una svolta nell’organizzazione dell’attività professionale, con ricadute positive sulle entrate degli iscritti e quindi sui contributi previdenziali. «Cassa forense – racconta il presidente Valter Militi – lo scorso anno ha licenziato due bandi rivolti agli studi per rimborsare le spese per dotarsi di un modello organizzativo o di una certificazione Uni, i risultati in termini di partecipazione non sono stati, però, esaltanti». Sarà quindi necessaria un’attività di comunicazione importante per sensibilizzare i professionisti e invitarli, come primo passo, a leggere questa norma (che sarà pubblicata su sito dell’Uni) e poi ad adottarla.

La norma Uni 11871 è stata ufficialmente presentata ieri a Roma nel corso di una conferenza presso l’auditorium di Cassa forense, a una platea di oltre 150 persone tra presenti e collegati da remoto; sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, il presidente di Uni (Ente italiano di normazione), Giuseppe Rossi, il presidente di Asla (Associazione studi legali associati), Giovanni Lega, il direttore generale di Accredia (Ente unico nazionale di accreditamento), Filippo Trifiletti, il consigliere e direttore di Conforma (Associazione Organismi Certificazione Ispezione Prove Taratura), Paolo Giuiuzza.

Questa norma è la prima del suo genere sia in Italia, sia all’estero, e dà la possibilità di ottenere una certificazione valida nel mondo. Oggi non è possibile dire quali benefici porterà la sua applicazione, dall’esperienza maturata in questi anni sul fronte della certificazione si conoscono i benefici che hanno avuto le aziende le quali hanno applicato gli standard di gestione (ad esempio, meno incidenti, meno multe, maggior efficienza).

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