L'esperto rispondePrevidenza

Previdenza Integrativa e Cessione del quinto

di Antonio Carlo Scacco

La domanda

Una nostra dipendente ha sottoscritto nel 2016 un contratto di Cessione del V dello stipendio con vincolo integrale del TFR. Ci ha richiesto, nel 2019, di aderire al fondo negoziale di categoria (Previmoda), l'azienda si può opporre a questa decisione, in quanto "custode" del TFR?

La risposta al quesito è negativa. Sulla questione si era già espressa la COVIP (documento 30 maggio 2007), nel senso che la cessione in garanzia del TFR non preclude la possibilità di conferire il TFR alle forme pensionistiche in forma esplicita o tacita. E’ successivamente intervenuto il Ministero del Lavoro, con risposta ad interpello n. 51/2008, nella quale è stato chiarito che la scelta del lavoratore di aderire alla previdenza complementare mediante il versamento del TFR non pregiudica la eventuale garanzia del credito sul TFR, accessoria al contratto di cessione del quinto dello stipendio eventualmente stipulato con la società finanziaria, posto che il mutamento soggettivo del depositario del TFR non determina una diminuzione della possibilità di veder soddisfatte le pretese debitorie del cessionario. Nella stessa nota il Minlav ha altresì chiarito che eventuali clausole inserite nei contratti di finanziamento con cui il lavoratore assume l'impegno a non versare nel futuro il TFR alla previdenza complementare sono nulle per contrarietà a norme imperative e all'interesse pubblico tutelato dall'art. 38, comma 2, Cost. oltre che vessatorie per violazione delle norme a tutela del consumatore.

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