L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Quanto vale il welfare aziendale nella certificazione unica

di Nobis Gianfranco

La domanda

Nel caso di un'azienda che abbia predisposto un regolamento welfare aziendale e che tramite un portale di una banca abbia creato un paniere di beni e servizi, che non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore che nè usufruirà, in quale modo dovrà esporrere il valore del credito welfare utilizzato nella prossima Certificazione Unica ?

L'utilizzo di un piano di Welfare strutturato in osservanza delle esclusioni dal reddito di lavoro dipendente previste dall'articolo 51 del Tuir (DPR 22 dicembre 1986, n. 917) deve trovare esposizione all'interno della Certificazione Unica in ragione delle modalità di utilizzo effettivo dello stesso da parte del lavoratore. Più precisamente, le somme facenti parti di un piano Welfare contraddistinto dai caratteri evidenziati, non dovranno essere indicate, come accade ad esempio per i Premi di Risultato convertiti in welfare, all'interno della sezione “somme erogate per premio di risultato in forza di contratti collettivi aziendali o territoriali”. L' indicazione all'interno della CU dovrà infatti seguire l'utilizzo effettivo del piano da parte del beneficiario così, ad esempio, in caso di somme versate a forme di Previdenza Completare bisognerà valorizzare il punto 412 (Contributi previdenza complementare dedotti dai redditi) in quanto tali somme rientrano nei limiti della deducibilità ordinaria. In caso di finanziamento di forme di Assistenza Sanitaria integrativa gli importi relativi dovranno confluire all'interno del punto 441 (Contributi versati a enti e casse aventi esclusivamente fini assistenziali che non concorrono al reddito). Inoltre, in caso di rimborsi di oneri detraibili o deducili bisognerà compilare in ogni sua parte la sezione Rimborsi di beni e servizi non soggetti a ( punti da 701 a 706).

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