L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Ricercatori universitari senza copertura ASPI

La domanda

Da anni sono impiegato come precario all'università. L'unica forma di contratto rimasta è quella dell'assegno di ricerca, ma per certi versi ci sono lati oscuri riguardo ai diritti e ai doveri. In particolare sono due i punti per me oscuri:1) abbiamo diritto all'indennità di disoccupazione alla fine del contratto (ricordo che siamo iscritti all'Inps per la gestione separata)?2) Finora, il nostro compenso non contribuiva all'Isee per la determinazione del reddito familiare: alcuni dicono che da quest'anno invece il nostro reddito vi contribuirà. Mi potete chiarire questi dubbi?

L’indennità di disoccupazione è stata sostituita dall’assicurazione sociale per l’impiego, in sigla Aspi, che interessa i soli lavoratori dipendenti.

Nel caso dei collaboratori coordinati e continuativi con contratto a progetto è stata invece prevista una prestazione economica una tantum erogata dall’Inps.

Nel messaggio 22 ottobre 2013, n. 16961, l’Istituto ha precisato che non è possibile concedere l’indennità in ragione di un’attività di collaborazione svolta presso una pubblica amministrazione.

Non solo, come ribadito nella precedente circolare 14 marzo 2013, n. 38, pur se iscritti alla gestione separata, sono esclusi dall’indennità coloro che abbiano stipulato rapporti di lavoro diversi dal contratto di collaborazione a progetto, quali gli assegnisti di ricerca e i dottorandi di ricerca con borsa di studio.

Per quanto concerne il secondo quesito, sull'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), l’articolo 4 del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, elenca i redditi, le esenzioni e le franchigie per determinare l’indicatore della situazione reddituale.

La norma include, tra l’altro, il reddito complessivo ai fini Irpef e dunque anche gli assegni di ricerca (costituiscono redditi assimilati a quello di lavoro dipendente, fatta eccezione per alcune specifiche esenzioni).

Invitiamo comunque il lettore a interpellare un patronato oppure un Caf, dato che la determinazione dell’Isee tiene conto di molti fattori e tipologie di reddito e situazioni assai diversificate.

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