Contrattazione

Menarini, sanità integrativa estesa alle famiglie dei dipendenti

di Cristina Casadei

Menarini estende la sanità integrativa a tutto il nucleo familiare dei suoi 3.500 dipendenti in Italia. Il contratto integrativo che la casa farmaceutica ha siglato ieri, in Confindustria Firenze, con i sindacati, prevede che l’azienda si faccia carico della copertura sanitaria integrativa per il dipendente e per tutto il suo nucleo familiare, secondo una specifica modalità di iscrizione prevista dal Faschim. Per i lavoratori che non hanno un nucleo familiare e non possono beneficiare dell’estensione della copertura sanitaria, l’azienda dà la possibilità di versare l’importo sul Fonchim, il fondo di previdenza complementare.

«L’accordo ha previsto un’ulteriore valorizzazione sia del welfare contrattuale sia di quello aziendale, con l’obiettivo di integrare concretamente la normale retribuzione dei lavoratori e di mettere a loro disposizione una serie di servizi ed istituti utili per l’attività lavorativa ma anche per la vita privata», spiega Massimo Galeazzi, direttore risorse umane di Menarini. L’integrativo contiene anche il premio di partecipazione, basato su parametri di produttività, redditività e assiduità (ossia presenza al lavoro) che è stato rafforzato e valorizzato ulteriormente con la possibilità di riceverlo in opzione cash o servizi di welfare (in questo secondo caso con una maggiorazione fino al 10%). Secondo quanto spiega Luciano Tramannoni, della Femca-Cisl nazionale, «il testo ha fissato i premi di partecipazione, calcolati sui due criteri della redditività e della produttività, per i prossimi tre anni: 1.260 euro nel 2020, 1.290 nel 2021 e 1.320 nel 2022. Se l’importo viene versato parzialmente o totalmente nel Fondo pensione Fonchim c’è un ulteriore incremento a carico dell’azienda fino al 12%. Incremento che può raggiungere il 30% con la conversione nella retta per l’asilo nido».

Il welfare aziendale è stato arricchito proprio in funzione di sostegno al work life balance e alle spese che il lavoratore deve sostenere, dall’assistenza familiare, all’istruzione, al tempo libero, all’acquisto di libri, di cui ognuno potrà fruire attraverso un portale dedicato dove il lavoratore potrà acquistare i servizi attraverso il portafoglio welfare che l’azienda riconosce a ciascuno, in aggiunta al premio. Per sostenere i genitori, il nuovo integrativo ha anche disciplinato il congedo parentale, dando la possibilità di fruirne ad ore, di richiedere il part time e l’anticipo del tfr per casistiche diverse da quelle di legge tra cui le spese per l’adozione o l’iscrizione all’università di un figlio o l’affitto o l’acquisto di una casa per il coniuge separato. Con l’introduzione delle ferie solidali, l’integrativo disciplina anche la possibilità di cedere parte delle ferie ai colleghi con gravi situazioni familiari.

Il pilastro della formazione è stato consolidato, innanzitutto, individuando un delegato in ogni Rsu e creando una sorta di libretto formativo ad uso del dipendente che certifica tutto il percorso svolto, utile sia per la carriera interna che all’esterno. L’integrativo sottolinea anche la centralità del tema salute, sicurezza e ambiente su cui la casa farmaceutica organizza una giornata nazionale a cui partecipano tutti i medici competenti del gruppo, i datori di lavoro, gli Rls, gli Rspp, accademici, un momento di confronto con testimonianze ed esperienze che possono aiutare a individuare aree di miglioramento. «Questo accordo – commenta Nora Garofalo, segretaria generale Femca-Cisl - rappresenta un modello importante per le innovazioni e la struttura delle relazioni industriali e conferma che solo un confronto serio e costruttivo con l’azienda può dare i migliori risultati per i lavoratori, con benefici per la stessa azienda e per il territorio».

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