Contrattazione

Servizi ambientali, protocollo d’intesa su misure preventive coronavirus

di Rossella Quintavalle

Il 19 marzo 2020 Utilitalia Cisambiente LegaCoop Produzione e Servizi A.G.C.I. Servizi Confccoperative Fise Assoambiente e le Oo.Ss. Fp- Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, parti stipulanti del CCNL per i servizi ambientali, utilizzando l'unica formula possibile per addivenire ad un accordo in questo particolare momento, hanno siglato telematicamente un Protocollo d'intesa attraverso il quale programmare le misure preventive anti-contagio COVID-19 e fornire indicazioni per la tutela della salute dei lavoratori negli ambienti di lavoro, con particolare riferimento al ciclo dei rifiuti al fine di garantire la continuità di un servizio pubblico essenziale e contribuire al superamento dell'emergenza sanitaria, a livello sia nazionale che territoriale.

Per prima cosa è necessario prendere atto delle indicazioni dell'OMS e delle ordinanze adottate in proposito dal Ministro per la Salute, dello stato di emergenza disposto dal Governo attraverso i vari DPCM emanati in questo periodo per tale epidemia, considerata "pandemia", e della natura di servizio pubblico essenziale del settore igiene urbana.
Si rileva dunque la necessità di tutelare la sicurezza dei lavoratori, compresi i loro familiari, impegnati in prima linea in un servizio pubblico reso alla comunità che non si può interrompere e che è fondamentale per evitare ulteriori gravi contagi.

Bisogna garantire certamente la disponibilità dei servizi erogati ma soprattutto garantire a chi vi opera la sicurezza sul lavoro, considerando in primis, sulla base del Protocollo sanitario condiviso di per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 del 14 marzo 2020, le attività da svolgere, valutando quali possono essere effettuate da remoto e quali necessariamente "in situ", tenendo in considerazione anche gli spostamenti tra cantieri e i sopralluoghi effettuati dai Responsabili che debbono verificare lo svolgimento del servizio.

In considerazione dell'indispensabile servizio effettuato dai lavoratori del settore e per non aggravare l'emergenza sanitaria, le parti convengono inoltre di invitare il Governo, i Ministeri competenti, la Protezione Civile, le Regioni e l'ANCI a provvedere a mettere in campo ogni azione che consenta di garantire l'approvvigionamento dei dpi e di ogni altro bene necessario al pieno funzionamento della raccolta e degli impianti, ed in particolare di valutare la possibilità di parificare le esigenze di approvvigionamento espresse dalle aziende dei servizi pubblici locali a quelle del comparto sanitario o della protezione civile, con soluzioni uniche per tutti; richiedono inoltre i sottoscrittori di prendere in considerazione la possibilità di sospendere le procedure di appalto già bandite, prorogando le attuali gestioni, per evitare l'avvicendamento tra gli operatori.

Si addiviene dunque all'istituzione di un Comitato nazionale per l'applicazione e la verifica delle criticità legate all'emergenza e, a livello aziendale, alla costituzione di un Comitato per la verifica e l'attuazione del Protocollo del 14 marzo 2020 e dell'accordo in esame, assicurando in merito a protocolli di sicurezza anti-contagio, la corretta e tempestiva informazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, in relazione ai propri compiti finalizzati ad una efficace rispetto e vigilanza sull'organizzazione del lavoro e relativa sicurezza e salute sul luogo di lavoro.

In merito alle misure di prevenzione e contenimento, oltre a quelle necessarie di sanificazione e protezione individuale già indicate nel Protocollo condiviso del 14 marzo 2020 e al conseguente aggiornamento del DVR, si deve provvedere a sospendere le attività dei reparti aziendali non indispensabili garantendo comunque la continuità dei servizi essenziali; privilegiare, ove possibile, la modalità di lavoro del lavoro agile; attivare l'utilizzo delle ferie e dei congedi retribuiti pregressi o maturati, nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva per consentire ai dipendenti, la cui prestazione non sia necessaria, neppure in modalità di lavoro agile, l'astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione riducendo le attività non indispensabili. Una volta esauriti gli strumenti appena indicati, per la riduzione delle attività non indispensabili è necessaria l'attivazione degli ammortizzatori sociali.

Si chiede, inoltre, alle Amministrazioni competenti la limitazione, o addirittura la sospensione, di tutte le attività non essenziali che comportino un contatto diretto fra operatore e cittadino. Le parti, altresì, condividono la necessità di considerare le assenze dovute alla patologia da COVID-19 non computabili ai fini del calcolo del periodo di conservazione del posto.

Si considerano sospese, altresì, le procedure contrattuali relative alla modifica degli orari, quali nastri orari, durata massima orario giornaliero e settimanale e delle turnazioni e la programmazione del periodo feriale, ferma restando la previa informazione e consultazione delle rappresentanze sindacali.

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