Contrattazione

Ai bancari altri 70 euro in gennaio con la seconda tranche di aumento

di Cristina Casadei

Per i 290mila bancari italiani arriva la seconda tranche dell’aumento previsto dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Dopo la prima tranche di 80 euro di gennaio 2020, da questo mese ci saranno in busta paga, in media, altri 70 euro. Questa tranche, infatti, va dai 48,94 euro per il primo livello contrattuale, come si legge nelle tabelle elaborate dagli autonomi della Fabi, fino a 94,06 euro per un quadro direttivo di quarto livello. L’aumento complessivo medio concordato da Abi e dai sindacati con l’ultimo rinnovo del contratto di lavoro era di 190 euro, con una forchetta che andava dai 132,84 euro delle ex prima e seconda area professionale, fino ai 255,30 euro di un quadro direttivo di 4° livello. Con questa nuova tranche le banche avranno quindi corrisposto un aumento contrattuale di 150 euro. A questo punto rimangono i 40 euro dell’ultima tranche per la quale i bancari dovranno però aspettare fino a dicembre del 2022. Il nuovo contratto di lavoro era stato approvato lo scorso marzo, non senza qualche difficoltà dovuta alla pandemia che ha reso più difficili le assemblee e la consultazione dei lavoratori. Un tema che va avanti e andrà ancora avanti, visti anche i ritmi con cui proseguono le vaccinazioni e che riguarda molti settori che in questi mesi hanno chiuso i rinnovi dei contratti nazionali o hanno fatto accordi nazionali o in azienda, approvati attraverso le assemblee da remoto. Proprio per questo motivo il settore bancario si è attrezzato in maniera tale da garantire il regolare svolgimento delle assemblee con un accordo pionieristico, siglato da Abi e dai sindacati, con cui ha dato il via alle assemblee da remoto, in via sperimentale fino al 31 marzo, «assicurando alle lavoratrici e ai lavoratori delle banche la possibilità di essere sempre ascoltati dai rappresentanti sindacali. Lavoratrici e lavoratori restano dunque al centro delle nostre priorità», spiega il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Il segretario generale della First Cisl, Riccardo Colombani, aggiunge che in questo modo viene permesso che «un fondamentale diritto dei lavoratori sia reso esigibile pur nelle difficili condizioni imposte dall’emergenza Covid».

I bancari, dispensando un servizio pubblico essenziale sono stati inseriti nel gruppo di lavoratori che potrà accedere alle vaccinazioni nella fase 3, da luglio a settembre, secondo quanto riferisce Sileoni, ma, in attesa di vedere gli sviluppi della pandemia e l’effetto dei vaccini, il settore bancario si è ulteriormente attrezzato in questa fase anche sulle modalità per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Dopo gli accordi siglati con Abi, nelle “zone rosse” del Paese è così tornato «l’obbligo di appuntamento per entrare in filiale, lasciando a eventuali accordi di gruppo la possibilità di estendere questa e altre misure anche nelle zone gialle e arancioni - continua Sileoni -. Abbiamo anche ribadito che il lavoro agile o smart working verrà utilizzato come strumento di prevenzione, in questa fase di emergenza, per favorire il distanziamento».

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