Previdenza

Cassa straordinaria: scatta il contributo maggiorato se non si rispetta la rotazione

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) è consentito quando la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa è provocata da una delle seguenti causali: riorganizzazione aziendale; crisi aziendale; contratto di solidarietà (Cds).

In genere il trattamento straordinario è destinato ad alcune aziende - prevalentemente operanti nel settore industriale - che, nel semestre precedente la presentazione della domanda, hanno mediamente occupato più di 15 dipendenti, inclusi apprendisti e dirigenti. Possono accedervi anche altre tipologie di datori di lavoro, come quelli del settore del commercio, ma il minimo numerico dei dipendenti sale a 50, mentre ve ne sono altri che possono far ricorso allo strumento a prescindere dal numero dei dipendenti (per il dettaglio si veda la
circolare del ministero del Lavoro 24/2015).

Possono ricevere la Cigs i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti assunti con contratto di apprendistato professionalizzante. Per tutti è richiesta un’anzianità aziendale di almeno 90 giorni. Sono, invece, esclusi i dirigenti e i lavoratori a domicilio.

L’azienda che intende chiedere la Cigs per crisi e riorganizzazione aziendale deve informare le Rsa e le Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali più rappresentative a livello nazionale, fornendo l’entità, la durata e il numero dei lavoratori coinvolti nell’evento. Deve seguire un esame congiunto del programma aziendale che coinvolge la Regione o il ministero del Lavoro. La procedura si deve concludere entro i 25 giorni successivi alla richiesta (ridotti a 10 per le imprese che occupano fino
a 50 dipendenti).

Di recente il ministero - con la circolare 27/2016 - ha reso note le regole che gli addetti alle verifiche ispettive devono seguire per accertare che la Cigs sia stata erogata nel rispetto delle condizioni volute dalla legge. Tra le varie situazioni da tenere sotto controllo, vale la pena rammentare che il mancato rispetto delle le clausole previste nell’accordo sindacale (in tema di rotazione) ma anche l’adozione di una procedura difforme da quella indicata nell’istanza di Cigs, comportano l’aumento di un punto percentuale del contributo addizionale per ogni lavoratore non incluso nella rotazione, applicabile per il periodo in cui è stata riscontrata la violazione.

Per non incorrere in conseguenze spiacevoli, il datore di lavoro deve porre i dipendenti in cassa rispettando il ciclo di fruizione convenuto e le modalità di accesso allo strumento affinché le stesse siano in siano in linea con l’accordo
e con la domanda.

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