Previdenza

Dal 3 aprile sarà operativo l’assegno di ricollocazione

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Da mille a 5mila euro se il disoccupato trova un nuovo impiego a tempo indeterminato, apprendistato compreso. Da 500 a 2.500 euro se si firma un contratto a termine di almeno 6 mesi. Nelle regioni “meno sviluppate” (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia) si può scendere a 250 fino a 1.250 euro se si instaura un rapporto a tempo tra i 3 e i 6 mesi.

L’assegno di ricollocazione, tassello importante del Jobs act, per riqualificare e formare chi perde il lavoro, dopo una prima sperimentazione, con più ombre che luci, su un campione di 27mila disoccupati, percettori di Naspi da almeno 4 mesi, entra a regime: il presidente di Anpal, Maurizio Del Conte, è pronto a firmare la delibera con le nuove regole operative: «Partiamo con 200 milioni di euro - spiega il professor Del Conte -. Considerando un valore medio dell’assegno intorno ai 3mila euro contiamo di reinserire almeno 60/70mila disoccupati. Con le regioni abbiamo condiviso un cronoprogramma preciso: entro marzo dovrà essere pronta la nuova infrastruttura tecnologica e formati tutti gli operatori. Dal 3 aprile il sistema dovrà partire».

L’entità dell’assegno varia a seconda della difficoltà di reinserimento occupazionale dell’interessato, stabilita nella fase di profilazione. Si terrà conto, tra l’altro, di età, sesso, livello di istruzione, collocazione geografica, precedente esperienza lavorativa. La somma viene intascata dal centro per l’impiego o dall’agenzia privata per il lavoro «a risultato raggiunto», cioè alla firma del contratto subordinato. Il disoccupato, per ottenere l’assegno, deve presentare al servizio pubblico (una novità è il coinvolgimento anche dei patronati) la dichiarazione di immediata disponibilità (a lavorare), la «Did», e richiedere la somma.

Le nuove politiche attive interesseranno, oltre ai disoccupati in Naspi da almeno 4 mesi, anche i beneficiari del Rei (Reddito di inclusione) e i lavoratori in accordi di ricollocazione. Al debutto, inoltre, la nuova procedura prevista dalla manovra 2018, per anticipare i servizi per il lavoro già durante la Cigs. «Assieme al ministero stiamo mettendo a punto la circolare esplicativa - aggiunge Del Conte - per sciogliere e prevenire tutti i nodi operativi. L’obiettivo, infatti, è rendere lo strumento di facile fruizione per imprese e lavoratori».

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