Previdenza

Pochi giorni per la domanda di Ape volontario

di Pietro Gremigni

Il 31 dicembre 2019 cessa l'istituto sperimentale dell'Ape volontario e di conseguenza sono pochi i giorni per presentare domanda per questa forma di anticipo pensionistico che molto difficilmente verrà prorogato dal Parlamento.

Vediamo quali sono i margini di manovra in questi pochi giorni finali del 2019 per poter presentare la domanda di Ape volontario.

L'Ape volontario è una forma di prestito bancario che è erogato fino alla maturazione della pensione di vecchiaia, in presenza di alcune condizioni di età e previdenziali, ed è garantito da una assicurazione contro il rischio di premorienza. Il prestito è erogato da una banca e va restituito in 20 anni tramite trattenute dalla futura pensione (art. legge 232/2016 – INPS circ. 28/2018).

Si tratta di un rapporto plurilaterale (assicurato – INPS – banca – assicurazione) in cui può entrare in gioco il datore di lavoro in caso in cui le parti del rapporto decidano di attivare l'Ape aziendale come forma di supporto all'Ape volontario in grado di incrementare la quota contributiva della futura pensione, così da compensare la riduzione dovuta per le rate del prestito.

In breve ecco i requisiti per accedere all'Ape volontario:
•età anagrafica minima di 63 anni;
•maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi dalla prima data utile di presentazione della domanda, tenendo conto che il requisito dei 67 anni di età pensionabile saranno confermati fino a tutto il 2022;
•anzianità contributiva di 20 anni a carico di una delle forme assicurative previdenziali obbligatorie, alla data della domanda di certificazione, conteggiata senza considerare né contributi esteri né contributi accreditati in altre gestioni previdenziali;
•Misura della pensione lorda raggiunta al momento della domanda pari almeno a 1,4 volte il trattamento minimo (al netto della rata di ammortamento dell'APE), pari nel 2019 a 718,21 euro mensili;
•Non essere titolare di pensione diretta.

Scadenza e domanda – Il 31 dicembre 2019 come detto cessa l'applicazione del regime sperimentale dell'Ape volontario.

Innanzitutto, entro il 31 dicembre 2019 va presentata la domanda di accesso a questo strumento, sempreché l'interessato sia già in possesso della certificazione rilasciata dall'Inps precedentemente, certificazione che l'Istituto previdenziale emette a chi è in possesso dei requisiti indicati (Inps circ. 28/2018). Pertanto, chi non ha la certificazione difficilmente avrà tempo per presentare la domanda di accesso entro la data indicata, perché l'Inps ha tempo 60 giorni per rilasciare la medesima certificazione.

Chi è in possesso della certificazione dell'Inps pertanto può presentare la domanda di APE all'istituto finanziatore, per il tramite dell'INPS, mediante l'uso dell'identità digitale SPID almeno di secondo livello. La domanda è sottoscritta con firma elettronica avanzata ed inviata per via telematica tramite il portale dell'INPS direttamente o attraverso un intermediario autorizzato (v. istruzioni contenute nella circolare Inps 28/2018).
Ricevuta la domanda di accesso nei tempi, l'Inps verifica di nuovo i requisiti e la permanenza degli importi di pensione minima richiesta e del valore minimo e massimo del prestito che si intende ottenere.

Contestualmente alla domanda di Ape volontario l'interessato deve presentare domanda di pensione di vecchiaia.
Infine, se l'azienda datrice di lavoro è intenzionata ad erogare l'Ape sociale, occorre fare l'accordo col lavoratore, accodo che va stipulato in questi giorni perché andrà poi allegato alla domanda di accesso all'APE volontario.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©