Adempimenti

Con il via allo Spid professionale la Pa è sempre più a portata di click

di Antonello Cherchi

Lo Spid si diversifica e da oggi arriva quello per i professionisti. Dopo gli oltre cinque milioni di identità digitali rilasciate ai cittadini in tre anni e mezzo per accedere ai servizi della pubblica amministrazione - nel frattempo sono diventate più di 4mila le Pa convertite al nuovo sistema - da ieri (di fatto, però, da oggi) chi svolge un’attività professionale potrà richiedere ai nove provider di avere una “password” che contenga anche la qualifica. Questa tipologia di identità digitale è utile soprattutto per raggiungere più agevolmente quei servizi delle pubbliche amministrazioni riservati ai professionisti.

Le caratteristiche
La nuova identità digitale è stata disegnata - dopo un lavoro di preparazione che va avanti da tempo e che ha previsto anche una cunsultazione pubblica durante l’estate 2018 - dalle linee guida dell’Agid (l’Agenzia per l’Italia digitale), diventate operative ieri.

Da oggi, pertanto, i professionisti che lo desiderano possono rivolgersi ai provider che si sono già messi al passo con il nuovo tipo di Spid. Non è, infatti, detto che tutti i gestori siano già pronti per rilasciare l’identità digitale qualificata. D’altra parte, per i provider si tratta di una facoltà e non di un obbligo. C’è, tuttavia, l’incentivo che lo Spid a uso professionale sarà a pagamento - il costo lo deciderà il mercato - mentre tutte le identità digitali rilasciate finora sono state gratuite e lo saranno fino alla fine dell’anno. Anche se c’è già l’impegno di due provider a continuare a non far pagare lo Spid per i cittadini, mentre gli altri sette devono rispondere sul punto entro oggi.

Oltre che a pagamento, come sarà l’identità digitale per i professionisti? Ci saranno due versioni: una per le persone fisiche e l’altra per quelle giuridiche. Entrambe permetteranno di identificare il professionista in quanto tale- cioè come persona che svolge un’attività professionale - ma senza dire nulla sulle sue competenze o sull’eventuale iscrizione a un Albo.

In altre parole, lo Spid per i professionisti non certificherà che il titolare è un avvocato, un dottore commercialista, un consulente del lavoro o altro. Dirà soltanto che chi lo utilizza è un professionista. In più, l’identità digitale per le persone giuridiche associerà alla qualifica di professionista l’azienda o l’organizzazione per la quale il titolare dello Spid lavora.

I vantaggi
La nuova identità digitale permetterà l’accesso a determinati servizi delle pubbliche amministrazioni dedicati a quanti hanno la qualifica di professionista o che riservano una corsia preferenziale a chi possiede quel titolo.

Un esempio è quello dello sdoganamento delle merci: l’operazione presso le Dogane richiede che chi presenta le carte sia un professionista - nel senso che deve trattarsi di una persona che normalmente svolge quell’attività -e, soprattutto, che il suo nome sia associato a un’organizzazione che opera nel settore.

Il nuovo Spid per le persone giuridiche risponde a entrambi i requisiti, perché chi lo utilizza può farne un uso professionale e può inoltre presentarsi come referente della società o dell’ente per cui lavora.

Si tratta, comunque, solo di un primo passo, perché allo studio di Agid c’è anche l’identità digitale in grado di “certificare” la qualifica professionale e l’iscrizione a un Albo.

I numeri del sistema

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©