Adempimenti

Cig, il Governo vara il decreto con anticipo di quattro settimane

di Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci

Alle imprese che hanno esaurito per intero le 14 settimane di ammortizzatore d’emergenza, introdotto dal dl Marzo, prorogato e rifinanziato dal dl Rilancio, è consentito «fruire delle ulteriori 4 settimane» anche per periodi antecedenti al 1° settembre».

Dopo le aperture dei ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo, e il pressing a tutto campo di parti sociali e forze politiche, arriva il decreto legge che tampona un’emergenza che sta esplodendo in queste ore; e che consente di anticipare la cig Covid-19 a quelle aziende che la stanno per finire o sono prossime a farlo senza cioè dover più aspettare il termine, oggi previsto, del 1° settembre. Ad annunciare il provvedimento ad hoc, esaminato ieri in serata dal consiglio dei ministri, è stato in mattinata il premier, Giuseppe Conte, durante il confronto con i sindacati agli Stati generali dell’Economia, in corso a Roma: «Grazie a questo decreto legge - ha spiegato Conte - aziende e lavoratori che hanno esaurito le prime 14 settimane di cassa integrazione potranno richiedere subito le ulteriori 4 settimane approvate con il dl Rilancio».

Il testo di legge, 7 articoli complessivi, mette infatti “una toppa” a un problema sorto, proprio, con il dl Rilancio che ha allungato di altre 9 settimane gli ammortizzatori emergenziali, arrivando a 18 settimane totali, ma che, per ragioni di risorse, ha previsto un meccanismo in due step: le nuove 5 settimane, attivate in automatico a chi ha esaurito le prime 9 introdotte dal decreto Marzo; e le ulteriori 4 settimane utilizzabili invece dal 1° settembre al 31 ottobre. Un meccanismo, tuttavia, “sfasato” che penalizza quelle imprese che, per prime, hanno attivato l’ammortizzatore Covid-19 all’inizio della crisi sanitaria, e con il divieto di licenziamento attualmente in vigore fino al 17 agosto.

Con il decreto varato ieri dal governo, si ammorbidisce lo scalino temporale del 1° settembre; consentendo, come detto, alle imprese di anticipare le 4 settimane ulteriori. Per copertura, si anticiperà il “tesoretto” di 2,7 miliardi previsto sempre dal dl Rilancio (per ulteriori richieste di Cig), anche se le risorse necessarie saranno meno, precisano fonti del Tesoro. Nel provvedimento, si fissa poi un termine di 45 giorni affinchè l’azienda inoltri il modello Sr41 che fa scattare i pagamenti (la previsione è a pena di decadenza - vuol dire che se non lo fa, il datore deve poi versare lui il sussidio ai lavoratori). «Il termine di 45 giorni per la trasmissione del modello SR41 ci aiuterà a monitorare meglio la spesa», ha spiegato Marco Leonardi, consigliere economico del ministro Gualtieri. Si interviene anche in tema di Rem, il Reddito d’emergenza, allungando dal 30 giugno al 30 luglio il termine per presentare le domande, visto il flop dei primi dati sulle 244mila domande arrivate all’Inps su 867mila stimate dal governo.

Tornando alla Cig ancora decine di migliaia di lavoratori sono in sofferenza. Nei giorni scorsi era emersa la cifra di 420mila lavoratori in attesa di essere pagati dall’Inps. Ma secondo i dati resi noti ieri dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, le domande in giacenza al 31 maggio sono 28mila, mentre a giugno sono arrivati all’Istituto modelli Sr41 inviati dalle aziende per circa 124mila lavoratori ancora da pagare .

Nel complesso per 2.314.435 lavoratori, su un totale di 2.343.389, sono state completate le procedure di liquidazione per quasi 4,2 milioni di pagamenti in termini di prestazioni riferite alle domande pervenute entro maggio. Quanto alle denunce arrivate nelle prime due settimane di giugno, sono state completate le procedure di liquidazione di 629.494 lavoratori su 896.868. Ma fuori dal perimetro Inps, come ha ricordato Marina Calderone, presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro, in attesa ci sono decine di migliaia di dipendenti delle aziende plurilocalizzate, dei fondi e delle ditte artigiane, quest’ultimi gestiti dal Fsba che continuano ad attendere il rifinanziamento previsto dal Dl Rilancio, dopo che la tranche di 90 milioni di marzo è esaurita, perchè largamente insufficiente.

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