Adempimenti

Cig e stop licenziamenti, verso proroga selettiva

di Giorgio Pogliotti e, Claudio Tucci

Verso una nuova proroga della cassa integrazione per l’emergenza Covid 19 e, probabilmente, del blocco dei licenziamenti. Il meccanismo della Cig sarà “selettivo”, potrebbe, cioè, riguardare o le sole imprese che presentano un calo di fatturato nel secondo trimestre 2020, oppure essere limitato ad alcuni settori più in difficoltà, a partire da automotive, turismo, fiere e congressi. Per alcune tipologie di imprese, ad esempio quelle del turismo che stanno pian pian ripartendo, si ipotizza anche una decontribuzione di 2-3 mesi se rinunciano, in tutto o in parte all’ammortizzatore sociale, facendo rientrare in attività i lavoratori, a condizione che non licenzino per i successivi 6 o 9 mesi. Probabile anche l’estensione dei rinnovi e proroghe dei contratti a termine senza le causali, da fine agosto a fine anno, oltre ad un incentivo alle stabilizzazioni.

Questo mix di interventi è al centro del confronto questa mattina tra i ministri dell’Economia e del Lavoro, rispettivamente Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo, e dei rispettivi tecnici, con l’obiettivo di arrivare ad una soluzione da tradurre in norme nel dl Luglio. «Dovremo prolungare blocco dei licenziamenti e cassa integrazione e renderli gradualmente più selettivi per sostenere integralmente i settori più in difficoltà e fornire gli incentivi giusti per ripartire» ha spiegato Gualtieri che ha confermato «l’uscita dalla Cig con la decontribuzione è una ipotesi concreta. Così come l’incentivo della decontribuzione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato può accompagnarsi alla proroga della sospensione dell’obbligo della causale per i rinnovi dei contratti a termine».

Ma alla base di ogni ragionamento c’è il tema delle risorse, perchè un mese di proroga generalizzata della Cig costa 4-5 miliardi di euro al mese (con un tiraggio tra il 60-70 per cento), mentre al momento considerando la nuova richiesta di deficit che dovrà ottenere il via libera dal Parlamento, sono disponibili al momento per queste misure circa 7 miliardi. Un aiuto potrà arrivare dai fondi europei del programma Sure (circa 20 miliardi), in arrivo però non prima di settembre. Ma dal 15 luglio le imprese che hanno attivato la Cig d’emergenza ad inizio lockdown avranno esaurito le 18 settimane e si troveranno senza copertura e con il divieto di licenziare (attualmente in vigore fino al 17 agosto). «C’è bisogno di assicurare la Cig fino a fine anno almeno ai settori più in difficoltà», sottolinea la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi (Pd). Sul blocco dei licenziamenti resta il nodo dei tempi, con una parte della maggioranza, M5S che vorrebbe portarli fino a Natale ed un’altra parte (in testa Iv), preoccupata per un possibile effetto boomerang. Nel Pd le opinioni sono variegate: «prorogare la Cig fino a dicembre con il relativo blocco dei licenziamenti serve - ha detto il responsabile lavoro Dem, Marco Miccoli - perché occorrono ancora mesi per riprendere i normali ritmi di produzione. Dire, come dicono Renzi ed altri, che ci ritroveremo una bomba sociale a gennaio è sbagliato».

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