Adempimenti

Proroga selettiva della Cig per altre 18 settimane

di Giorgio Pogliotti

Sono in arrivo altre 18 settimane di cassa integrazione per l’emergenza Covid. La misura che impatterà per circa 6-7 miliardi sul deficit (il costo della proroga sale a 10 miliardi considerando i contributi figurativi), rappresenta una quota consistente dello scostamento di bilancio che il governo intende chiedere al Parlamento.

Sono due opzioni in campo per la proroga della Cig introdotta nel Dl lavoro atteso in consiglio dei ministri tra fine mese e inizio agosto: potrebbe da subito essere destinata alle sole imprese (o settori) che hanno subito perdite di fatturato a causa del lockdown, oppure le prime 9 settimane potrebbero essere accordate a tutte le aziende. La seconda tranche sembra sicuro che verrà concessa in modo selettivo e non generalizzato; in sostanza chi non ha registrato cali di fatturato potrà ricorrere sempre alla cassa integrazione, ma pagandosela e non impattando sulla fiscalità generale, come invece accade per la cassa Covid. Tra i tecnici del governo si sta ipotizzando, sempre per le seconde nove settimane di proroga, di prevedere un meccanismo graduale; chi ha perso entro una determinata percentuale potrebbe essere chiamato a contribuire, anche se in percentuale inferiore rispetto al costo della cassa non Covid. Tutto dipenderà dalle risorse disponibili e dal tiraggio, ovvero dall’effettivo utilizzo delle ore di cassa integrazione richieste dalle imprese e autorizzate dall’Inps. Con una «stima prudenziale» il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ieri in un question time alla Camera ha indicato in «almeno 1,5 milioni i posti di lavoro che sono stati salvati dalle misure del governo» anti Covid.

La proroga della Cig è una delle misure chiave del Dl lavoro che prevederà anche,come anticipato ieri dal viceministro all’Economia, Antonio Misiani, «incentivi alle imprese che riportano al lavoro i dipendenti in cassa integrazione», perché «la via maestra non può essere la cassa all’infinito». In sostanza per l’impresa che rinuncia alla Cig e fa rientrare in attività un lavoratore dovrebbe scattare la decontribuzione di circa 3-4 mesi. Nel pacchetto lavoro è previsto, sempre se le risorse disponibili lo consentiranno, anche lo sgravio contributivo di sei mesi per le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato (senza poter licenziare per i successivi 9 mesi i neoassunti) e la possibilità di prorogare e rinnovare i contratti a termine (compresa la somministrazione) senza apporre le causali (la deroga al decreto Dignità scade a fine agosto). Nel Dl è prevista anche la proroga del blocco dei licenziamenti (che termina il 17 agosto) legata alla proroga della Cig, delle indennità di disoccupazione e delle procedure semplificate per il ricorso allo smart working anche nel privato fino alla fine dell’anno.

Nel bilancio tracciato dal ministro Gualtieri sulle misure anti Covid «sono stati autorizzati 2,1 miliardi di ore di cassa integrazione, di cui quasi 1,1 miliardi ordinaria, beneficiari circa 12,6 milioni di lavoratori per una spesa stimata di 16,5 miliardi». L’indennità per gli autonomi «ha raggiunto 4,1 milioni di persone, adesso è in erogazione la terza tranche, il bonus lavoratori domestici quasi 250mila individui, il sostegno per babysitter 500mila persone, il reddito di emergenza ha totalizzato 457mila domande, cui si aggiungono quasi 2,1 milioni di nuclei destinatari di reddito e pensione cittadinanza». In questa grande mole di numeri, tuttavia, molti cittadini e imprese lamentano ritardi nell’erogazione dei sussidi.

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