Adempimenti

I paletti delle imprese tra riforme e misure di emergenza Covid

di Nicoletta Picchio

Obiettivo del ministro del Lavoro: arrivare a un testo di riforma degli ammortizzatori condiviso con le parti sociali. Per questo, dopo l’incontro della settimana scorsa con i sindacati, Nunzia Catalfo ieri ha visto, on line, i rappresentanti del mondo delle imprese, da Confindustria all’Abi, all’Ania, commercianti, artigiani, agricoltori. Gli industriali hanno presentato il proprio documento, ribadendo al tavolo virtuale la convinzione di fondo: non si può proseguire con il blocco dei licenziamenti e con gli ammortizzatori sociali, oltre all’emergenza occupazione che ci sarà nei prossimi mesi bisogna affrontare in modo strutturale una riforma delle tutele che punti sulle politiche attive e favorire l’ingresso dei giovani e delle donne nel mondo del lavoro.

Si va avanti: il confronto di ieri è stato giudicato interlocutorio ma positivo. Sia dal mondo dell’industria, sia dal ministro. «C’è convergenza sull’impianto della riforma degli ammortizzatori sociali. Le imprese chiedono che sia creato un sistema universalistico, che protegga tutti i lavoratori tenendo conto delle specificità di settore, della dimensione delle aziende e che sia orientato alle politiche attive, esattamente come propone da tempo il ministro», ha scritto la Catalfo su Facebook. Le parole d’ordine per il ministro sono semplificazione, formazione e occupazione. Occorre accompagnare il lavoratore che beneficia del sostegno al reddito, dalla Cig alla Naspi, in un percorso attivo per accrescere le proprie competenze, ha scritto la Catalfo, che ha riconfermato la volontà di arrivare a una riforma condivisa da tutti i protagonisti, imprese e sindacati.

Inevitabile allargare il raggio del dibattito, almeno in parte, alle misure che il governo sta per prendere nel decreto agosto, a partire dal prolungamento della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti. Da parte delle imprese è stata rilanciata ancora una volta l’esigenza che le due misure siano simmetriche, cioè che la durata del divieto di licenziare sia perfettamente sovrapponibile alla durata della cassa. È stato anche chiesto un chiarimento sul rinnovo automatico dei contratti a termine, che è stato esteso non solo al caso in cui il lavoratore abbia usufruito della cassa integrazione ma anche al caso che abbia utilizzato le ferie (la proroga automatica riguarderebbe la durata della Cig e delle ferie). Per le imprese una decisione inopportuna, da rivedere.

Altro tema sollevato al tavolo virtuale, la costituzione del Fondo nuove competenze che la Catalfo, come sottolinea su Facebook, ha voluto costituire nel decreto rilancio: per Confindustria va chiarito che la partecipazione dei fondi interprofessionali deve essere su base volontaria e che questa contribuzione deve essere utilizzata solo per la formazione e non per una integrazione salariale.

Non si è discusso, dal momento che il confronto era stato convocato sugli ammortizzatori sociali, di altre misure del decreto agosto come gli sgravi per le imprese che assumono a tempo indeterminato o che rinunciano alla cassa integrazione. In ogni caso sul tema dell’occupazione giovanile e femminile l’esigenza del mondo industriale è che per i giovani e per le donne, in questo caso senza vincoli di età, ci possa essere un intervento strutturale di decontribuzione, che favorisca l’occupazione anche oltre l’emergenza.

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