Adempimenti

Nella maggioranza scontro sul blocco dei licenziamenti

di Giorgio Pogliotti

La durata del blocco dei licenziamenti divide la maggioranza che sta ultimando le norme del pacchetto lavoro del Dl Agosto. Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo (M5S) vuole estendere il divieto in scadenza il 17 agosto fino alla fine dell’anno, mentre una parte del Pd e Iv sono favorevoli a un’estensione fino al 15 ottobre, in corrispondenza con il termine dello stato d’emergenza, preoccupati dal rischio di incostituzionalità della norma che prolunga un divieto iniziato lo scorso 17 marzo, e temendo l’effetto boomerang una volta scaduta la proroga. Preoccupazione che, all’interno del governo, è condivisa dal ministero dell’Economia.

Del tema si è discusso ieri, prima nel videoconfronto tra il ministro Catalfo e i sindacati, favorevoli ad una conferma fino al 31 dicembre del blocco dei licenziamenti, poi in serata nel vertice con i capi delegazione dei partiti di maggioranza e il premier Giuseppe Conte, che ha evidenziato l’esistenza di forti divergenze, tanto da rendere necessario un supplemento di confronto questa mattina. Nel merito, la norma fortemente voluta dal ministro Catalfo nella bozza del Dl conferma fino al 31 dicembre il blocco dei licenziamenti collettivi e individuali per giustificato motivo oggettivo, restano sospese le procedure pendenti avviate dopo il 23 febbraio, fatte salve le ipotesi in cui il personale interessato dal recesso, già impiegato nell’appalto, sia riassunto in caso di subentro di nuovo appaltatore in forza di legge, di contratto collettivo nazionale di lavoro, o di clausola del contratto di appalto. Esclusi dal blocco i licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa, conseguenti alla messa in liquidazione della società e i licenziamenti intimati in caso di fallimento, quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’impresa.

Questa impostazione ha sollevato le obiezioni di chi, dal Mef, ad una parte del Pd, a Iv, invita a seguire le esperienze dei principali Paesi europei, dove non esistono blocchi generalizzati dei licenziamenti, ma limitazioni solo per chi prende contributi pubblici. Di qui la proposta a prorogare il blocco dei licenziamenti fino alla fine dello stato di emergenza (15 ottobre). Peraltro, a complicare il quadro normativo contribuisce la stessa bozza del Dl che, nell’introdurre la proroga di 18 settimane della cassa integrazione Covid, ha stabilito che le prime 9 restano per tutti non onerose, mentre per accedere alle ulteriori 9 settimane dovranno pagare un contributo addizionale dal 9 al 18% i datori di lavoro che non hanno avuto perdite di fatturato, o perdite entro il 20% nel confronto tra il primo semestre 2019 e 2020 (oltre questa soglia resta la gratuità della Cig Covid posta a carico della fiscalità generale). Il timore è che si possa ridurre l’accesso alla Cig Covid, pur in presenza del blocco dei licenziamenti.

Il Dl prevede anche incentivi per le imprese: un esonero contributivo di 6 mesi per le aziende che assumono con contratto a tempo indeterminato, condizionato all’incremento del saldo occupazionale netto. E lo sgravio contributivo di 4 mesi per le aziende che a maggio e giugno hanno usato la cassa Covid e decidono di non usarla richiamando in servizio i lavoratori. Il ministro Catalfo haanche annunciato ai sindacati un nuovo incentivo per favorire le assunzioni nei settori più colpiti, come il turismo e la cultura.

Cgil, Cisl e Uil hanno apprezzato nel merito e nel metodo l’iniziativa del ministro Catalfo. «La proroga degli ammortizzatori sociali e del blocco dei licenziamenti fino a fine anno - sostiene Tania Scacchetti (Cgil) - è necessaria a governare una fase ancora incerta e a evitare che il costo della crisi si abbatta sul lavoro». Per Luigi Sbarra (Cisl) «complessivamente il provvedimento si profila come un intervento difensivo necessario per rispondere all’emergenza, seppure da consolidare con alcuni aggiustamenti e con forti investimenti anticiclici». Soddisfatto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri: «Il governo ha accettato le nostre proposte sul blocco dei licenziamenti e sul prolungamento della Cig. Qualche dubbio lo abbiamo sulla decontribuzione a pioggia nel caso di assunzioni e non solo per alcuni settori».

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