Rapporti di lavoro

Sono recuperabili paghe e contributi, non tredicesima e Tfr

di Aldo Bottini e Roberto Corno

Il Fondo nuove competenze finanzia il costo del lavoro dei dipendenti (a prescindere dalla qualifica: dirigenti, impiegati e operai) e dei lavoratori somministrati, impegnati nelle attività formative finalizzate a sviluppare nuove competenze, con il rimborso sia dei costi retributivi, sia di quelli contributivi.

Il percorso inizia con l’individuazione delle competenze necessarie per aumentare la competitività dell’impresa, rilanciare la stessa o ricollocare all’esterno i lavoratori. Fatto questo, occorre procedere a definire il percorso formativo (in presenza, a distanza o misto), l’ente deputato alla formazione (o i formatori interni) e quello incaricato di valutare le competenze in ingresso e in uscita dai percorsi formativi. In questa fase il datore deve anche definire con precisione quali lavoratori coinvolgere e per quante ore (massimo 250 ore per ciascun lavoratore). Grazie a queste informazioni, il datore di lavoro elaborerà un Piano, che verrà condiviso con le organizzazioni sindacali, per sottoscrivere l’accordo sulla rimodulazione dell’orario di lavoro. Stipulato l’accordo, il piano sarà sottoposto ad Anpal, che istruirà le pratiche in ordine cronologico e, una volta verificata la presenza dei requisiti formali, sottoporrà il progetto alle Regioni nelle quali ha sedi operative il datore di lavoro, per una valutazione di merito.

Le Regioni hanno 10 giorni per esprimersi, trascorsi i quali scatta il silenzio assenso. Ottenuta la valutazione da parte delle Regioni (o decorsi 10 giorni), Anpal delibererà sull’approvazione del progetto. A favore soprattutto delle Pmi, è previsto che i Fondi interprofessionali possano aggregare singole imprese realizzando percorsi formativi multiazienda, raggiungendo, previa delega, l’accordo con le organizzazioni sindacali, per poi inoltrare domanda di finanziamento a nome di tutte le aziende deleganti. Le attività formative potranno essere realizzate solo dopo l’approvazione da parte di Anpal e dovranno essere svolte in un periodo molto contenuto: 90 giorni nel caso di domanda presentata dalla singola azienda e 120 nel caso di aggregazioni presentate dal fondo interprofessionale o di singola azienda che faccia ricorso ai fondi interprofessionale per pagare la formazione.

Nel frattempo, il datore di lavoro inoltrerà domanda per l’acconto del 70% dei costi del lavoro dei dipendenti impegnati nei percorsi di formazione. Diversamente da quanto avviene per gli ammortizzatori sociali, non c’è massimale e il costo del lavoro è interamente rimborsato, a eccezione dei ratei di mensilità differite (tredicesima, quattordicesima e così via), del Tfr e di eventuali premi di produzione. Entro 40 giorni dal termine del percorso formativo, l’azienda chiederà il 30% a saldo.

Sarà molto importante produrre le attestazioni/certificazioni delle competenze acquisite dai lavoratori, in esito ai percorsi di sviluppo e la accurata rendicontazione dei costi sostenuti. Potrebbe infatti accadere che non tutte le attività formative previste siano state effettuate, per le più svariate ragioni (dimissioni, malattia, esigenze lavorative). I lavoratori che partecipano ai percorsi formativi non potranno, nello stesso periodo, essere posti in sospensione o riduzione di lavoro, ricorrendo agli ammortizzatori sociali. I due strumenti, infatti, non possono essere usati in contemporanea con riferimento ai singoli lavoratori.

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