L'esperto rispondeRapporti di lavoro

L’emergenza Covid e l’incentivo Naspi

di Josef Tschoell

La domanda

Per richiedere l'incentivo pari al 20% dell'indennità Naspi, non ancora percepita dal lavoratore assunto o trasformato a tempo indeterminato, il datore deve dichiarare di non avere in corso sospensioni dell'attività dovute a crisi o riorganizzazione aziendale. Pertanto, un'azienda che abbia in corso un accordo di sospensione EBER-FSBA-COVID19 dai primi di marzo e che il 31 marzo abbia trasformato a tempo indeterminato 2 dipendenti che darebbero diritto all'incentivo in oggetto, può richiedere tale incentivo? posto che la sospensione per COVID19 riguarda anche i 2 lavoratori che darebbero diritto all'incentivo e che essi sono inquadrati allo stesso livello di altri lavoratori dell'azienda, anch'essi interessati dalla sospensione per COVID19.

L’Inps richiede la non sussistenza presso la stessa unità produttiva di sospensioni dal lavoro per crisi aziendale, ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale. Questi concetti di crisi aziendale, riorganizzazione aziendale etc. sono presenti nell’ambito della Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) e non per quella ordinaria richiesta per Covid-19. Con il D.M. n. 94033/2016 sono definiti i criteri per riorganizzazione aziendale, crisi aziendale etc.. Se queste causali non sono presenti all’interno dell’unità produttiva dell’azienda che ha assunti i lavoratori percettori di Naspi, si ritiene che spetti anche il relativo incentivo.

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