Agevolazioni

Isa dei professionisti: versamenti e voti ai supplementari

di Valeria Uva

Gli Isa dei professionisti vanno ai tempi supplementari. Il debutto degli indici sintetici di affidabilità, le nuove pagelle fiscali che hanno preso il posto degli studi di settore (e dei parametri), è stato quanto mai accidentato e travagliato: circolari, decreti e aggiornamenti software si sono affastellati fino all’ultimo momento (tanto da far scendere in sciopero fino ad oggi commercialisti e avvocati per la prima volta). Non sono pochi i lavoratori autonomi ad aver optato per uno slittamento del proprio Isa e dei versamenti oltre la prima scadenza del 30 settembre scorso. Con la maggiorazione minima dello 0,40% si possono versare entro il 30 ottobre le imposte sui redditi. Mentre per presentare i modelli c’è tempo fino al 2 dicembre.

In tanti, quindi, stanno ancora cercando di capire meglio (e una volta per tutte) come funziona davvero lo strumento. Da ricordare che sono 175 i nuovi modelli (la sigla “AK” identifica quelli per i professionisti).

Le sorprese

Per molti professionisti il passaggio dagli studi di settore agli Isa non si sta rivelando neutrale. Fin dai primi test, infatti, sono comparsi spesso “voti” molto bassi, che avranno quindi convinto più di uno a “ritardare” l’invio, per approfondire i risultati, a volte inattesi.

In una scala da 1 a 10, gli Isa misurano la “coerenza” fiscale di aziende e professionisti rispetto all’organizzazione della propria attività. I soggetti più a rischio sono quelli che, al termine della compilazione, prendono un voto pari o inferiore a 6, entrando così nelle liste selettive del Fisco da cui si pescano i contribuenti da sottoporre ad accertamento.

Solo di recente l’Agenzia ha chiarito (con la circolare 20/E del 9 settembre scorso) che: «L’attribuzione di un punteggio compreso tra 6 e 7,99 non comporta, di per sé (...) l’attivazione di attività di controllo». Dall’8 in su, invece, scattano i meccanismi premiali: ad esempio, la riduzione a un anno dei tempi di accertamento.

Ma come si ottengono i punteggi non è affatto semplice da capire, persino per i professionisti dell’area economico-contabile. Sono tante le variabili: solo per i commercialisti sono stati contati, ad esempio, circa 70 possibili indicatori di anomalia. Mentre sono due le modalità di valutazione dei compensi (a costi o a prestazione), con le difficoltà per i professionisti - in quest’ultimo caso già rilevate - di confrontarsi con i compensi medi e valutare solo le somme effettivamente incassate nell’anno.

L’ultimo «esame»

Gli Isa sono uno strumento di compliance, in cui il contribuente può scegliere se e come adeguarsi per accrescere il proprio punteggio e per ottenere le premialità. In questa guida, quindi, il professionista può trovare indicazioni e suggerimenti per affrontare preparato l’ultimo “esame”. Si parte con l’analisi dettagliata delle criticità che hanno incontrato gli studi e i professionisti multidisciplinari, per poi mettere a fuoco i nodi più complessi che riguardano in modo specifico le partite Iva.

Infine il focus si sposta sui risultati anomali, cercando di spiegare da dove possono trarre origine punteggi molto bassi e valutando le strategie di compliance. Perché, come spiegano gli esperti, al Fisco può non bastare anche la più dettagliata giustificazione, inserita in fondo, nelle note aggiuntive.

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