Agevolazioni

Nuovo bando macchinari innovativi: dal 13 aprile la compilazione delle domande

di Maurizio Maraglino Misciagna

Pubblicato il decreto direttoriale del 26 marzo 2021 con cui il ministero dello Sviluppo economico definisce i termini di apertura del secondo dei due sportelli previsti dall'articolo 3, comma 2, del decreto ministeriale 30 ottobre 2019 per la presentazione delle domande di agevolazione del bando "Macchinari innovativi".

Con tale misura il Governo intende sostenere investimenti innovativi finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale, nonché la transizione del settore manifatturiero verso l'economia circolare delle attività d'impresa presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Il decreto convalida totalmente le modalità operative per l'attuazione dell'intervento già previste per l'attivazione del primo sportello del mese di luglio 2020. La misura ha una dotazione di 132,5 milioni, ossia lo stesso plafond previsto dal primo sportello del bando, a valere sul Programma operativo nazionale "Imprese e competitività" 2014-2020 Fesr. La misura sostiene gli investimenti innovativi che, attraverso la trasformazione tecnologica e digitale dell'impresa mediante l'utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti il piano Impresa 4.0 e/o la transizione dell'impresa verso il l'economia circolare, siano in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità dell'impresa nello svolgimento dell'attività economica, mediante l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all'utilizzo dei predetti beni materiali.

La misura è destinata sia alle micro, piccole e medie imprese (Pmi), sia ai liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell'elenco tenuto dal ministero dello Sviluppo economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4, e in possesso dell'attestazione rilasciata in ottemperanza alla medesima legge. Tutte le Pmi che intendono accedere al bando devono dimostrare che alla data di presentazione della domanda siano regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese e non siano in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; siano in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, o che abbiano presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi; siano in regola con la normativa vigente in materia di edilizia e urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell'ambiente, nonché con gli obblighi contributivi; non abbiano effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l'unità produttiva oggetto dell'investimento; non rientrino tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea; non siano considerate imprese in difficoltà.

Possono inoltre beneficiare dell'intervento le imprese che realizzano programmi di investimento caratterizzati da comuni obiettivi di sviluppo, fino a un massimo di 6 soggetti co-proponenti, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa che aderiscono ad un contratto di rete a condizione che tale contratto configuri una collaborazione effettiva, stabile e coerente con gli obiettivi di rafforzamento della competitività e di sviluppo tecnologico connessi alla realizzazione dei programmi proposti.

Sono ammesse alla misura tutte le imprese aventi codici Ateco riferite ad attività manifatturiere e di servizi alle imprese elencate nell'allegato 3 del decreto ministeriale 30 ottobre 2019, a eccezione delle attività di: siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.

Il contributo concesso deve rispettare i limiti delle intensità massime di aiuto stabilite dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale valida per il periodo 2014-2020 e viene erogato in forma di contributo in conto impianti e finanziamento agevolato pari al 75 % delle spese ammissibili e in relazione alla dimensione dell'impresa. Per le imprese di micro e piccola dimensione viene riconosciuto un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%; per le imprese di media dimensione, viene riconosciuto un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50 per cento.

Il finanziamento agevolato, che non è assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito dall'impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell'ultima quota a saldo delle agevolazioni. In riferimento alle spese ammissibili viene chiarito che il programma di investimento deve essere compreso tra un minimo 400mila euro e non può superare i 3 milioni. Nel caso di programmi presentati da reti d'impresa, la soglia minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a 200mila euro; essere realizzati esclusivamente presso unità produttive localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate; prevedere l'acquisizione di tecnologie abilitanti atte a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell'impresa e/o di soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.

I beni oggetto d’investimento devono essere nuovi e rientranti nelle immobilizzazioni materiali e immateriali come macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, compresi i programmi informatici e licenze. Le spese ammissibili devono essere relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove di fabbrica acquistate da terzi; riferite a beni ammortizzabili e capitalizzati che figurano nell'attivo patrimoniale dell'impresa e mantengono la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni; riferite a beni utilizzati esclusivamente nell'unità produttiva oggetto del programma di investimento; pagate esclusivamente in modo da consentire la piena tracciabilità delle operazioni; conformi alla normativa comunitaria in merito all'ammissibilità delle spese nell'ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali programmazione 2014-2020.

Infine, è importante rilevare che il programma di investimento deve essere ultimato entro e non oltre il termine di 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell'impresa beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi. Le domande di accesso alle agevolazioni, concesse mediante procedura valutativa a sportello di cui all'articolo 5 del Dlgs 123/1998, potranno essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica https://agevolazionidgiai.invitalia.it, accendendo nell'apposita sezione "Accoglienza Istanze" e cliccando sulla misura "Nuovo Bando Macchinari Innovativi – Secondo sportello" a partire dalle ore 10.00 del 13 aprile 2021 per la compilazione della domanda e successivamente a partire dalle ore 10.00 del 27 aprile 2021 per l'invio dell'istanza di agevolazione.

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