Agevolazioni

In arrivo 1 miliardo per la formazione nelle aziende

di Giorgio Pogliotti

Il decreto interministeriale Lavoro-Mef, insieme all’avviso Anpal, che stanzia 1 miliardo di euro di risorse React-Eu, per rifinanziare il Fondo nuove competenze nel 2022 è atteso tra maggio e giugno. Prima, entro metà maggio, partirà l’interlocuzione con le parti sociali e le regioni. I contributi andranno ai datori di lavoro privati per la stipula nel secondo semestre di quest’anno di accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, per consentire la partecipazione a specifici percorsi di formazione dei lavoratori. Il Fondo rimborsa il costo, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali, delle ore di lavoro ridotte, destinate alla frequenza di corsi per lo sviluppo delle competenze (con un numero massimo di 250 ore per ogni lavoratore).

Rispetto allo scorso anno, quattro nuovi “paletti” saranno introdotti nel decreto interministeriale, sulla base del quale sarà emanato il nuovo avviso, come anticipa il commissario di Anpal, Raffaele Tangorra: «Si prevede anzitutto di porre dei limiti agli oneri finanziabili dal Fondo – spiega – per favorire la più ampia partecipazione. Dunque non ci sarà più una copertura del 100% del costo, comprensiva dei contributi, come accade adesso. Inoltre, verranno meglio precisate le caratteristiche standard dei progetti formativi finanziabili, e dei datori di lavoro che possono presentare istanza, con una particolare attenzione a coloro che operano nei settori più interessati dalla transizione ecologica e digitale, dove servono maggiormente i percorsi formativi per aggiornare le competenze».

Gli accordi di sviluppo

La quarta novità del nuovo avviso riguarda l’estensione del campo d’applicazione del Fondo, destinato nel 2022 anche ai soggetti che abbiano sottoscritto accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico, e per il sostegno alla transizione industriale. «Il fondo sostiene le attività formative, se negli accordi di sviluppo emerge la necessità di un adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori», spiega Tangorra.

Al termine del percorso formativo deve essere rilasciato un attestato finale delle competenze acquisite, ma non è stato ancora presentato un quadro esaustivo delle competenze acquisite dai lavoratori, con gli interventi finanziati dal Fondo.

Vale la pena ricordare che questo strumento, ideato nel 2020 dall’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, e confermato dall’attuale ministro Andrea Orlando, eroga contributi finanziari in favore dei datori di lavoro privati che abbiano stipulato «per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, ovvero per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori», accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro.

Da subito c’è stato un grande interesse da parte di aziende e sindacati, tanto che per il primo anno di sperimentazione alla scadenza del 30 giugno per gli accordi collettivi tra le parti, il numero di istanze ha di gran lunga superato i 730 milioni inizialmente disponibili. Ragion per cui nel 2021 si è potuto soddisfare solo parzialmente la domanda complessiva, secondo l’ordine di presentazione delle domande.

Coinvolti 708mila lavoratori

In particolare sono state 6.710 le aziende finanziate nel 2021 per 376mila lavoratori e 47,6 milioni di ore di formazione, poi con il decreto del commissario straordinario Anpal del 1° febbraio 2022, è stata riaperta l’istruttoria e la valutazione di tutte le istanze presentate entro la scadenza del 30 giugno 2021 ed hanno avuto accesso 7.513 nuove aziende coinvolgendo circa 333mila lavoratori per 46 milioni di ore. La platea complessiva coinvolta finora, dunque, ammonta a 14.223 aziende per 708.821 lavoratori e 93,6 milioni di ore.

Nel 2021 per la distribuzione territoriale, il 46% delle aziende era del Centro, il 24% del Mezzogiorno e il 30% del Nord. Per il 2022 il 49% è del Centro, il 25% del Mezzogiorno e il 26% del Nord. Tra il 2021 e inizio del 2022 sono stati coinvolti il 4,2% dei lavoratori privati del Nord, il 4,9% del Centro e il 6,2% del Mezzogiorno, pari al 4,8% dei lavoratori italiani del privato.

Dote totale di 2,3 miliardi

La prima sperimentazione – finanziata con 730 milioni è sostanzialmente conclusa nel 2021, lo scorso settembre si è aggiunto 1 miliardo di euro ulteriore con l’approvazione da parte della Commissione Europea della riprogrammazione del Pon Spao legata alle risorse React-Eu, a cui si sono aggiunti 600 milioni di euro assegnati al Fondo da provvedimenti legislativi approvati lo scorso dicembre.

In totale, dunque, dalla sua istituzione il Fondo ha avuto una dote di 2,330 miliardi di euro. Nel complesso le domande ammesse ad istruttoria nel 2022 impegnano circa 631 milioni di euro - di cui 31 derivanti da economie sulla prima assegnazione- e resta disponibile 1 miliardo di euro per il nuovo avviso.

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