Contrattazione

Trasporti, oltre a 17mila camionisti mancano 15mila autisti di autobus

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di Marco Morino

Il settore dei trasporti è travolto dalla carenza di autisti. Non mancano solo i conducenti di Tir: 17mila secondo le stime ufficiali, anche se alcune associazioni della logistica calcolano un fabbisogno di conducenti nell’autotrasporto merci pari a circa 20mila addetti. Una cifra che tende all’aumento, visto che ormai è impossibile trovarli anche all’Est. Ora la carenza di autisti colpisce il settore autobus. Secondo Anav, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese private attive nei diversi segmenti del trasporto di persone con autobus (trasporto pubblico locale, trasporto dedicato degli studenti, linee commerciali, noleggio autobus con conducente), nell’immediato servirebbero almeno 5mila autisti, soprattutto al Centro-Nord. Con il Covid e la Cassa integrazione sono in molti ad aver cambiato lavoro. Ma anche per il trasporto passeggeri, come per le merci, preoccupano le prospettive a medio termine.

Spiega Giuseppe Vinella, presidente di Anav: «Servono conducenti professionali nel trasporto passeggeri su strada, la cui carenza ha assunto dimensioni e cifre allarmanti. Una situazione resa ancora più difficile dal grave impatto determinato dalla pandemia e dalle conseguenti misure di contenimento. Per questo stimiamo un contributo pubblico di 400mila euro nel triennio per il settore, a fronte di circa 15mila assunzioni per coprire il fabbisogno di autisti». Vinella sta già coinvolgendo sul tema i ministri Enrico Giovannini (Infrastrutture e Mobilità sostenibile) e Andrea Orlando (Lavoro), a cui ha inviato una lettera. Parliamo di un mercato di grande rilievo economico, occupazionale e sociale, con 6mila aziende, 70mila autobus, 120mila addetti (100mila è il personale viaggiante), di cui Anav rappresenta una parte fondamentale e qualificata. Il progressivo e inesorabile invecchiamento del personale e la mancanza di vocazioni tra i giovani, rende particolarmente ardua, per le imprese, la sostituzione delle figure professionali.

Prosegue Vinella: «È lampante la difficoltà delle imprese del trasporto di passeggeri con autobus nel reperire conducenti professionali. Urge potenziare attività e iniziative di promozione per questo settore». Anav sottolinea come la categoria dei conducenti professionali rappresenti una inestimabile risorsa umana, che dimostra come l’industria del trasporto stradale professionale (trasporto pubblico locale e trasporto commerciale con autobus) sia la spina dorsale della moderna mobilità, al servizio dei cittadini, sempre e ovunque e di come sposti le nostre società ed economie là «dove vogliono essere». Aggiunge Vinella: «La nostra associazione, storicamente impegnata anche in ambito internazionale in una costante azione di promozione del settore, riafferma la necessità di prevedere rimborsi a beneficio di conducenti assunti dalle imprese per le spese sostenute per il conseguimento delle abilitazioni professionali».

La pandemia si è abbattuta in maniera grave sull’offerta commerciale di trasporto con autobus non soggetta a obbligo di servizio pubblico e le restrizioni anti contagio hanno avuto ricadute economiche pesantissime. Il noleggio autobus con conducente ha subito una forte contrazione dei servizi sin da fine febbraio 2020 a causa del blocco dei viaggi scolastici in Italia e all’estero, seguito da un rapido crollo della domanda anche in tutti gli altri segmenti gestiti (turismo organizzato, turismo congressuale, crocieristico, religioso).

Il trend negativo è proseguito per tutto il 2020 e per il primo semestre del 2021 e una ripresa della domanda a livelli pre-Covid è conseguibile solo nel medio periodo, con la previsione di perdite sensibili anche nel secondo semestre 2021 e per il 2022. Analoga situazione di sostanziale fermo dell’attività ha colpito nel 2020 anche le autolinee commerciali, che già da metà marzo 2020 hanno registrato un crollo della domanda, che ha toccato punte del 95% e - dopo una breve ripresa estiva - una nuova fortissima riduzione, già a partire dalla seconda metà del mese di ottobre 2020, per effetto della recrudescenza della pandemia e delle conseguenti nuove restrizioni adottate. Anche in questo caso, il trend negativo registrato nel 2020 e nel primo semestre del 2021 è destinato a protrarsi, sia pure con minore intensità, nel secondo semestre 2021 e, in parte, nel 2022. Le perdite di fatturato annuo in entrambi i settori sono pari a circa il 75%, per complessivi 2,6 miliardi in meno nel periodo marzo 2020–aprile 2021.

E ora la ripresa dell’intero comparto rischia di incepparsi, perché le imprese non riescono a trovare autisti per le proprie flotte.

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