Previdenza

Assegno temporaneo per i figli, la mappa delle prime 250mila domande all’Inps

di Michela Finizio

Sono 248.868 le domande già raccolte dall’Inps a luglio per l’assegno temporaneo, la misura transitoria pensata dal Governo per sostenere i genitori con figli minorenni che non beneficiano degli assegni al nucleo familiare, in attesa dell’assegno unico e universale al via dal 2022. Circa la metà delle istanze arriva da famiglie con un solo figlio minore (il 47,3%), il 39% da nuclei con due figli, l’11% con tre figli e il restante 2,5% con quattro o più figli, per un totale di oltre 422mila minori coinvolti.

I numeri

Sono questi i primi numeri sulla platea di beneficiari del nuovo aiuto, introdotto dal Dl 79/2021 e convertito mercoledì scorso in legge con l’ok della Camera dei Deputati, che si propone di raggiungere sino a fine anno le famiglie rimaste escluse finora: lavoratori autonomi, professionisti, partite Iva, disoccupati senza indennità e tutti coloro che non hanno un reddito familiare prevalente (almeno per il 70%) da lavoro dipendente o assimilati. C’è tempo sino a fine settembre per fare richiesta senza perdere gli arretrati, ma già nel primo mese è stato inviato il 18% delle domande attese: la stima tecnica è di 1,8 milioni di famiglie aventi diritto, ma per i 440mila nuclei titolari del reddito di cittadinanza l’accredito sarà automatico.

Il 16,2% delle domande presentate finora arriva dalla Lombardia, seguita dalla Campania (14,1%) e dalla Sicilia (11,7%). E sono Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Lombardia a registrare il numero medio più alto di minori per famiglia richiedente, le stesse tre regioni che segnano anche la quota più elevata di nuclei richiedenti con almeno tre figli (dal Trentino-Alto Adige, in particolare, le richieste di assegno temporaneo arrivano per il 20% da famiglie “numerose”).

Per quanto riguarda la situazione economica, circa il 62,6% delle famiglie che hanno presentato domanda dichiara un Isee sotto 10mila euro. Il 22,5%, invece, tra 10mila e 20mila euro, il 9,1% tra 20mila e 30mila euro e il 4% fra 30mila e 40mila euro. Solo l’1,5% sale sopra 40mila euro di Isee (oltre 50mila euro di Isee l’assegno si azzera). «A luglio ha fatto domanda soprattutto chi aveva già l’Isee pronto, spesso le famiglie con redditi più bassi, perché lo avevano richiesto già per altre prestazioni», dice Giuseppe Coletti, responsabile dell’area previdenza del patronato Inca della Cgil. Anche i Caf, che nei primi sei mesi del 2021 avevano registrato un incremento annuo del 25% delle pratiche Isee, non registrano una “corsa” all’assegno temporaneo: «Siamo ancora in piena campagna fiscale e gli appuntamenti per chi ci chiede l’Isee per ora li stiamo rimandando a settembre».

Il futuro assegno

Su questi primi numeri l’attenzione è alta: anche su queste cifre si giocherà l’attuazione della legge delega 46/2021 sull’assegno unico e universale promesso dal 1° gennaio 2022: entro fine anno andranno definiti i decreti legislativi e, in base alle statistiche sulla platea di beneficiari, vanno definiti gli importi ed eventuali stanziamenti aggiuntivi, con l’obiettivo - condiviso da tutte le parti politiche - che nessuno prenda meno di quanto sta prendendo oggi. «Per questo motivo chiediamo di inserire nella prossima legge di bilancio le risorse necessarie», afferma Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari.

Il dibattito parlamentare è già acceso: «La curva degli importi oggi riconosciuti è eccessivamente selettiva. Rischiamo di aver introdotto il principio dell’universalismo e poi, nei fatti, di disapplicarlo», ha detto l’onorevole del Pd Stefano Lepri, primo firmatario della legge delega. Nell’iter di conversione del Dl 79/2021, inoltre, si è voluto precisare che gli importi per le famiglie con almeno tre figli sono maggiorati per ciascuno dei figli (e non solo dal terzo figlio in poi) solo «in via temporanea». «Il rischio - aggiunge Lepri - è di generare delle aspettative sugli importi che poi sarà difficile mantenere».

Lo sprint dell’Inps

Dall’Inps fanno sapere che le prime 17mila domande sono andate in pagamento la settimana scorsa e che, man mano che saranno concluse le altre istruttorie, verranno erogati gli importi. In parallelo si procederà ad aggiornare gli importi per i percettori del reddito di cittadinanza, ma in questo caso il calcolo richiederà un po’ di tempo.

Intanto il primo mese di rodaggio della piattaforma messa a punto per chiedere l’assegno temporaneo conferma la semplicità del metodo one click by design con cui l’istituto propone di snellire la gestione delle pratiche: il 60% delle domande finora sono arrivate direttamente dal portale Inps, che si candida così a diventare il vero regista del futuro assegno universale.

Leggi il bilancio del primo mese

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