Proroga al 30 giugno per il rapporto uomini e donne in azienda
Posticipato al 30 giugno il termine, originariamente fissato al 30 aprile, per l'invio del rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile nelle aziende pubbliche e private che hanno più di cento dipendenti. La proroga è stata comunicata ieri dal ministero del Lavoro, dopo le indicazioni non ufficiali circolate settimana scorsa.
La decisione è conseguenza dell'adozione di una procedura informatizzata per l'invio del rapporto messa a disposizione da ieri all'indirizzo internet https://servizi.lavoro.gov.it/equalmonitor. Per accedere al nuovo applicativo è necessario avere le credenziali di Cliclavoro, oppure quelle del sistema pubblico di identità digitale (Spid).
La scadenza di quest'anno si riferisce al biennio 2016-2017. Nel rapporto devono essere indicate diverse informazioni: stato delle assunzioni; formazione; promozione professionale; livelli; passaggi di categoria o di qualifica e altri fenomeni di mobilità; utilizzo della cassa integrazione; prepensionamenti e pensionamenti; retribuzione effettivamente corrisposta.
La proroga non riguarda le regioni in cui sono già stati attivate analoghe procedure telematiche con relative scadenze (Piemonte e Veneto).
Il rapporto va inviato alle rappresentanze sindacali aziendali e alla consigliera e al consigliere regionale di parità, che elaborano i dati e poi li inviano al ministero del Lavoro e al dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri. Con questa nuova procedura la gestione dei dati a livello centrale viene semplificata.
In caso di mancato invio e relativa segnalazione da parte dei sindacati o dei consiglieri, scatta l'invito a provvedere entro sessanta giorni e, successivamente, possono essere comminate sanzioni fino a 516 euro e nei casi più gravi può essere disposta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall'azienda.
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