Adempimenti

Sconti contributivi anticipati per 400mila professionisti

a cura di Antonello Cherchi e Valeria Uva

Lo sconto sui contributi 2021 è già partito, in leggero anticipo, per cinque categorie con una platea potenziale di oltre 400mila professionisti.

In attesa del decreto attuativo dell’esonero parziale dai versamenti contributivi previsto dalla Manovra, già cinque Casse su 17 hanno deciso di bloccare le rate in riscossione. Si tratta di Enpam (medici), Cassa forense (avvocati), Cdc (commercialisti), Enpap (psicologi) ed Enpab (biologi). In totale sono 406mila i professionisti iscritti a queste Casse che potrebbero aver diritto all’esonero, basandosi però solo sul primo requisito necessario, ovvero il reddito 2019 inferiore ai 50mila euro. Resta poi da vedere quanti di loro centreranno anche il secondo step:  ovvero la dimostrazione di un calo dei compensi 2020 almeno pari al 33 per cento.

Finora però in assenza del decreto che definirà nel dettaglio le condizioni di accesso allo sconto, gli enti previdenziali si sono mossi in ordine sparso: oltre alle cinque Casse che hanno optato per il rinvio, ce ne sono quattro con rate già scadute che, invece, hanno deciso di riscuotere comunque. E altre otto che in base al calendario non hanno variato le scadenze, ancora lontane.

Del resto il quadro è disomogeneo in partenza: da sempre sono molto differenziate anche le scelte sugli importi minimi da versare di anno in anno. Basta un’occhiata alla scheda a fianco (limitata peraltro ai soli minimi soggettivi obbligatori a prescindere dal reddito) per rendersene conto: la scala va dai 370 euro richiesti ai giornalisti free lance dell’Inpgi 2 ai 4.570 euro dei farmacisti di Enpaf, somme naturalmente che danno origine a trattamenti pensionistici altrettanto diversificati. Per non parlare della giungla di riduzioni ed esoneri decisa Cassa per Cassa soprattutto per i giovani. Compito del decreto sarà anche quello di trovare un criterio uniforme e non discriminante per gli sconti che il Governo ipotizza possano valere al massimo 3mila euro a testa.

I rinvii

Le cinque Casse di previdenza che hanno deciso di attendere prima di incassare le rate 2021 hanno adottato due diverse strategie. Per avvocati e biologi la sospensione è generalizzata: è stata bloccata l’emissione dei Mav per tutti, a prescindere dal reddito. Anche i commercialisti beneficiano di un rinvio per tutti di un mese, da maggio a giugno, della prima rata.

Enpam e Enpap, invece, hanno attivato una procedura online di autocertificazione: in pratica chi ritiene di avere tutti i requisiti per l’esonero può dichiararlo nella propria area riservata e si vedrà così sospeso il versamento.

I  pagamenti

Prime due rate già scadute e in pagamento per i ragionieri (che avevano comunque già deciso un piccolo slittamento fino a fine febbraio), gli iscritti all’ente pluricategoriale Epap (attuari, chimici, fisici, dottori agronomi e forestali e geologi), periti agrari e agrotecnici e per i notai (ma questi versano su base mensile in base agli atti stipulati).

Naturalmente tutte queste Casse sono pronte a rifare i conteggi una volta rese note le modalità e gli importi dell’esonero. Per chi ha già versato si profila la scelta tra il rimborso o l’eventuale conguaglio con le rate successive.

L’esonero in arrivo

Previsto dalla manovra 2021, il decreto attuativo dell’esonero parziale dai contributi per gli autonomi era atteso per i primi di marzo. Ma - complice anche il difficile calcolo della platea stimata - è ancora in lavorazione.

Dal Lavoro fanno sapere che non ci sarà da attendere molto ancora: dopo le osservazioni del ministero dell’Economia ora è la volta di un’analisi preliminare dell’Inps. L’ente di previdenza pubblico è infatti chiamato in causa per gli autonomi iscritti alla gestione separata che, secondo le stime del Governo, valgono 1,47 milioni. Mentre per i professionisti delle Casse la stima sfiora il miliardo (990 milioni per una platea intorno ai 300mila potenziali interessati sui 900mila con compensi fino a 50mila euro). Il decreto Sostegni ha appena rifinanziato il Fondo portando la disponibilità a 2,5 miliardi totali.

Il decreto dovrà chiarire come verranno ripartiti tenendo conto delle diversità di versamenti sia tra i professionisti ordinistici che tra questi e i “colleghi” Inps . Da chiarire se l’esonero parziale riguarderà anche i pensionati attivi o gli iscritti che hanno dichiarato nel 2019 zero redditi.

La mappa di scadenze e importi

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