Adempimenti

Il magistrato Giordano alla guida dell’Ispettorato nazionale del lavoro

di Giorgio Pogliotti

Il magistrato siciliano Bruno Giordano è stato nominato direttore capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). Ieri il plenum del Csm ha deliberato a maggioranza - con 4 voti contrari e una astensione -, accogliendo la richiesta avanzata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per il collocamento “fuori ruolo” di Giordano, attualmente magistrato di tribunale in servizio presso l’ufficio del massimario della Cassazione.

Nel Pnrr si prevede un rafforzamento dell’attività dell’Inl, quale agenzia nazionale per la vigilanza sul lavoro. Nei prossimi mesi è prevista l’assunzione di circa 2mila nuovi ispettori, ed è fissato un primo target nel numero di ispezioni, che andranno incrementate entro la fine del 2024 del 20% rispetto alla media del triennio 2019-21. Il corpo ispettivo conta meno di 2.500 unità, parte delle quali sono adibite anche all’assolvimento di funzioni amministrative; dall’inizio della sua operatività (1° gennaio 2017), i ruoli dell’Ispettorato hanno perso 1.264 unità rispetto alle dotazioni di partenza di 5.673 unità (- 22,3%).

Il rafforzamento dell’Inl è funzionale a realizzare una delle riforme del Pnrr, il piano nazionale per la lotta al sommerso, che poggia su un miglioramento delle tecniche di raccolta e di condivisione dei dati, per avere una più precisa conoscenza del fenomeno da parte di tutte le autorità competenti, con misure per favorire la trasformazione del lavoro sommerso in lavoro regolare (attraverso il rafforzamento delle ispezioni e delle sanzioni, e con incentivi che promuovano il lavoro regolare). Il Pnrr fissa due scadenza: il terzo quadrimestre 2022 per l’adozione del Piano nazionale, e il 1 trimestre 2024 per la piena implementazione delle misure del Piano.

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