Cambio contratto collettivo con votazione lavorato
Le regole di efficacia dei contratti collettivi aziendali sono definite nel c.d. Testo Unico sulla Rappresentanza sottoscritto da Confindustria, CGIL, CISL e UIL il 10 gennaio 2014. Il Testo Unico dispone che i contratti collettivi aziendali approvati dalle rappresentanze sindacali aziendali che detengono la maggioranza delle deleghe conferite dai lavoratori dell’azienda nell’anno precedente a quello della stipula, devono essere sottoposti al voto dei lavoratori; il referendum è promosso dalle rappresentanze sindacali aziendali stesse, a seguito della richiesta avanzata da un'organizzazione sindacale o da almeno il 30% dei lavoratori dell’impresa. Ai fini della validità della consultazione è richiesta la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto e l'accordo si intende respinto con il voto negativo espresso dalla maggioranza semplice dei votanti. Per l'approvazione dell'accordo aziendale che dispone il passaggio dal contratto di livello aziendale al Contratto Collettivo Nazionale è necessaria quindi la partecipazione alla consultazione del 50% più uno dei lavoratori aventi diritto al voto e il voto positivo della maggioranza semplice dei votanti. L'accordo aziendale così approvato avrà efficacia nei confronti della generalità dei dipendenti dell'azienda e non solo di coloro che hanno partecipato alla consultazione. A nulla rivela, nell’ambito di tale meccanismo di approvazione, la mancata iscrizione dell’azienda ad associazioni datoriali.
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