Rapporti di lavoro

Ordini sempre più “rosa” per avvocati, psicologi e ingegneri Ordini sempre più “rosa” per avvocati, psicologie ingegneri

Dal 2010 al 2020 donne in crescita di oltre il 60%, ma aumento significativo anche per commercialisti, medici, farmacisti e veterinarie Dal 2010 al 2020 donne in crescita di oltre il 60%, ma aumento significativo anche per commercialisti, medici, farmacisti e veterinarie

di Massimiliano Carbonaro

Sono pochi gli Ordini professionali che vedono crescere gli iscritti ai loro Albi in maniera consistente, su tutti quello degli avvocati e quello degli psicologi, mentre altri come i geologi, i consulenti del lavoro ma anche gli architetti devono affrontare una riduzione sempre più marcata. Ciò che però negli ultimi dieci anni è cambiato un po’ in tutte le categorie è la presenza femminile, con un trend medio di crescita del 29% tra il 2010 e il 2020.

Avvocati, ingegneri e psicologi guidano la classifica degli Albi dove le donne sono in netto aumento: si arriva a una crescita di oltre il 60 per cento. L’avanzata è rilevante anche tra farmacisti, medici, veterinari e dottori commercialisti.

Quelle delle professioni ordinistiche sono dinamiche legate in parte al mercato del lavoro e in parte determinate da scelte professionali che non sempre richiedono l’iscrizione a un Albo.

Gli ingegneri
È il caso degli ingegneri: su quasi 8mila abilitati nel 2019, solo in 3.500 si sono iscritti all’Albo. Si tratta soprattutto - spiegano dalla categoria - di laureati in ingegneria civile e ambientale, settori con una quota importante di donne; ci sono invece ambiti come quello dei laureati in ingegneria informatica, elettronica e in generale nelle aree tecnologiche che entrano nel mondo del lavoro senza passare per l’Albo.

I dottori commercialisti
Discorso diverso per i commercialisti. «L’Albo procede verso una crescita zero dopo anni di grande incremento - commenta Tommaso di Nardo, ricercatore responsabile dell’area economico-statistica della Fondazione nazionale della categoria -. Ad aumentare, seppure in un quadro di contrazione degli iscritti, è soprattutto la componente femminile. Credo sia venuto meno l’appeal verso la professione. Difficile dire quanto ciò dipenda dalle macro-tendenze del mercato del lavoro e dei cambiamenti socio-economici e quanto da un progressivo depauperamento dello status della categoria».

Gli avvocati
Chi non conosce flessioni è l’Albo degli avvocati, anche se il presidente del Consiglio nazionale forense, Maria Masi, teme i contraccolpi di questo anno e mezzo di emergenza. «Se devo attenermi ai numeri, osservo che nonostante la crisi e le difficoltà di accesso alla professione, c’è stato un aumento costante degli iscritti, soprattutto della quota femminile. Si tratta di capire se questo periodo così difficile avrà qualche effetto sulla permanenza nell’Albo. Mi attendo qualche impatto negativo, visto che il settore è stato messo sotto stress e in particolare le donne hanno dovuto affrontare grandi difficoltà per conciliare i tempi del lavoro e della famiglia».

I periti industriali
Situazione opposta per i periti industriali: negli ultimi dieci anni iscritti in calo dell’8%, conseguenza del ricambio generazionale e della trasformazione del mercato di riferimento della professione. Anche la presenza femminile, nonostante il lieve incremento, resta esigua. Tuttavia, il presidente Giovanni Esposito prevede sostanziali novità: «Da quest’anno per accedere all’Albo si deve avere la laurea triennale, novità che sulle prime potrebbe portare a un ulteriore calo degli iscritti. Nel medio periodo, però, la maggiore professionalizzazione promette una risalita delle iscrizioni, comprese quelle delle donne, che nelle università tecniche sono tante».

Gli architetti
Nonostante le difficoltà degli ultimi anni gli iscritti all’Albo tengono, grazie alla crescita a doppia cifra delle donne, mentre quella degli uomini è vicina allo zero. E si va verso una parità di genere tra gli iscritti.

I consulenti del lavoro
Nella categoria si è molto vicini all’equilibrio tra i due generi , per quanto l'Albo stia affrontando un calo generale dovuto a molti fattori, a cominciare dall’obbligo di laurea che mette questa professione in concorrenza con altre giuridico-economiche.

Le professioni sanitarie
L’elevata componente femminile accomuna tutte le professioni medico-scientifiche. Tra farmacisti, infermieri e biologi era già la norma e tra i veterinari c’è stato il sorpasso. Il presidente dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli, commenta: «Un ingresso delle donne così massiccio cambia completamente la professione. Bisognerà tenere presente il tema della maternità e i ritmi di lavoro e questo comporta un ripensamento del contratto».

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