Rapporti di lavoro

Quarantena indennizzata anche nel 2021 con 900 milioni

di Enzo De Fusco

Atteso per oggi in Consiglio dei ministri un provvedimento per rifinanziare con 900 milioni l’indennità di malattia in caso di quarantena da Covid-19, finora senza fondi per il 2021.

Invece è stata estesa al 31 dicembre la tutela economica per i lavoratori lavoratori fragili che non possono svolgere attività in smart working, grazie all’articolo 2-ter inserito in sede di conversione nel Dl 111/2021 che è stato approvato ieri alla Camera e non sarà modificato al Senato.

Dal 1° luglio 2021 i lavoratori fragili si sono trovati nuovamente senza la tutela dell’assenza da lavoro equiparata al ricovero ospedaliero, in quanto l’ultimo intervento normativo (Dl 105/2021) ha esteso fino al 31 ottobre 2021 solo il diritto di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile. L’articolo 2-ter del Dl 111/2021 modifica il comma 481 della legge di bilancio 2021 estendendo la tutela al 31 dicembre 2021. Rimangono aperti però ancora due problemi.

Il primo riguarda il comma 482 il quale ha stabilito che «gli oneri a carico del datore di lavoro, che presenta domanda all’ente previdenziale, e dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) connessi con le tutele di cui al comma 481 sono posti a carico dello Stato». Questa previsione è identica a quella contenuta nell’articolo 26, comma 5, del Dl 18/2020 riferito alla tutela della malattia per chi ha obbligo di quarantena, scaduta nel 2020. Il problema consiste nel fatto che lo Stato si fa carico anche dell’onere posto a carico del datore di lavoro anche se l’Inps non è in grado di verificare questo onere posto a conguaglio nell’Uniemens in quanto non ha le coordinate contenute in oltre 800 contratti collettivi. Proprio per questo motivo, il riconoscimento della malattia nei casi di quarantena è bloccato dal 30 settembre 2020 in attesa che il ministero del Lavoro decida come agire. Quindi, tenuto conto che la medesima previsione riguarda anche i fragili, è abbastanza automatico aspettarsi che il riconoscimento della tutela debba attendere la posizione ministeriale.

Il secondo problema riguarda l’applicazione della malattia Covid. L’Inps ha spiegato che alla malattia Covid si applicano le stesse regole previste per la malattia “ordinaria” con la conseguenza che sono esclusi, ad esempio, gli impiegati del settore industria anche se lavoratori fragili od obbligati alla quarantena. Inoltre, secondo l’Inps, si applica alla malattia Covid anche il limite di tutela di 180 giorni. Questo però potrebbe portare al paradosso per il lavoratore fragile che non può lavorare da casa ed è in regime di malattia Covid sicuramente dal 1° gennaio 2021: infatti, essendo trascorsi i 180 giorni nell’anno solare, nonostante il finanziamento, il datore di lavoro dal 1° luglio 2021 non potrà riconoscere in ogni caso la tutela al dipendente. Su questo punto sarebbe auspicabile un intervento urgente da parte del ministero del Lavoro.

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