Rapporti di lavoro

Professioni divise sull’equo compenso

di Federica Micardi

In questi giorni il Ddl sull’equo compenso (AS 2419), che sembrava in dirittura d’arrivo, ha subito uno stop. La Commissione Giustizia, ha specificato il presidente Ostellari, è in attesa dei parerti mancanti della Commissione Bilancio, che sono stati sollecitati. Nel frattempo sul testo in discussione si rincorrono pareri contrastanti.

Ieri ProfessionItaliane, l’associazione che raggruppa 23 Consigli nazionali ordinistici, con una lettera inviata alla Commissione ribadisce la necessità di un’approvazione del Ddl senza ulteriori modifiche; prioritario per l’associazione è dare ai professionisti un testo che sia “organico e completo” sulla materia, per imporre il rispetto dei principi dell’equo compenso ai committenti “forti”.

Di diverso avviso Confprofessioni, che pur difendendo il principio dell’equo compenso denuncia che l’attuale formulazione della norma è punitiva nei confronti dei professionisti. Il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella ribadisce che la norma, così com’è non può essere accettata, senza le “legittime modifiche” a suo tempo promesse dal Governo e dagli stessi promotori della legge.

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