Rapporti di lavoro

Congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni

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di Giorgio Pogliotti

Entra a regime la nuova tipologia di congedo di paternità, obbligatorio e della durata di 10 giorni lavorativi, fruibile dal padre lavoratore nel periodo compreso dai 2 mesi precedenti ai 5 successivi al parto (sia in caso di nascita sia di morte perinatale del bambino): è un diritto autonomo e distinto spettante al padre lavoratore, accanto al congedo di paternità “alternativo”, che spetta soltanto nei casi di morte, grave infermità o abbandono del bambino da parte della madre. Aumenta da 10 a 11 mesi la durata complessiva del diritto al congedo parentale spettante al genitore solo. E sale, da 6 a 9 mesi, il periodo di congedo parentale coperto dall’indennità pari al 30% della retribuzione. Inoltre cresce, da 6 a 12 anni, l’età del bambino entro la quale i genitori, anche adottivi e affidatari, possono fruire del congedo parentale.

Sono le novità pienamente operative con il via libera del consiglio dei ministri di ieri al decreto legislativo presentato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che recepisce la direttiva Ue 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza ,abrogando la direttiva 2010/18/Ue del Consiglio. Viene esteso il diritto all’indennità di maternità alle lavoratrici autonome e libere professioniste, anche per gli eventuali periodi di astensione anticipata per gravidanza a rischio. I datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in smart working devono dare priorità alle richieste di lavoratrici e lavoratori con figli fino a 12 anni di età (senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità) o caregiver. Sono previste sanzioni per i datori di lavoro che ostacolano la fruizione del congedo di paternità obbligatorio. Infine, i datori di lavoro che ostacolano l’esercizio di questi diritti non potranno ottenere la certificazione della parità di genere, se hanno adottato queste condotte nei due anni precedenti la richiesta della certificazione.

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